![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
La puntata di Presadiretta di stasera, lunedì 30 settembre, ci accompagna a Oslo. Una città senz’auto, efficiente e vivibile, che ha preso sul serio la sfida del clima.
Le tematiche ambientali conquistano la prima serata in Rai e ancora una volta è merito di Presadiretta, la trasmissione condotta da Riccardo Iacona. Dopo un’indagine sul dilagare del gioco d’azzardo e della ludopatia, la prossima puntata va alla scoperta di Oslo, una città che sta indicando all’Europa la strada per un futuro a emissioni zero. La trasmissione va in onda lunedì 30 settembre alle 21:45 su Raitre.
Zero auto in centro entro il 2019: con questo clamoroso annuncio, circa tre anni fa l’amministrazione della capitale norvegese ha dato il via a un complesso programma volto a scoraggiare in tutti i modi l’uso dell’auto privata. Innanzitutto ha eliminato circa settecento parcheggi, lasciando soltanto quelli per i disabili e alcune stazioni di ricarica per le auto elettriche; parallelamente ha introdotto un sistema di pedaggi, che diventano più salati per i veicoli più inquinanti.
“Ormai quasi tutto il centro città è chiuso al traffico – conferma l’autore del reportage, Alessandro Macina –. L’abbiamo attraversato di persona, scoprendo che ci si sposta e si vive meglio”. Le aree che fino a ieri erano colonizzate dalle auto, infatti, sono diventate giardini pubblici, piste ciclabili, piazze. Spazi di cui adulti e bambini si possono riappropriare, per vivere pienamente la propria città. Lo dimostra il fatto che, seppur con qualche inevitabile resistenza, l’accoglienza sia stata generalmente molto positiva: “Il progetto è arrivato a compimento quest’anno, ma ha alle spalle quattro anni di confronto con la popolazione”, sottolinea il giornalista.
“Credo sia importante riflettere sul tipo di città in cui vogliamo vivere. Sono sicuro del fatto che, quando immaginano la propria città ideale, le persone non sognino aria inquinata, auto perennemente bloccate nel traffico o strade piene di veicoli parcheggiati”, commenta la vice sindaca per lo sviluppo urbano Hanne Marcussen, in un’email riportata da Fast Company.
READ THIS! You don’t just improve city life by removing something (cars). You do it by putting wonderful things for people where the cars used to be! Read #Oslo’s “Car-Free” Livability Program (it’s not really car-free, but there are a lot fewer of them): https://t.co/FDWFsTELlP pic.twitter.com/0yEpxGfkxg
— Brent Toderian (@BrentToderian) May 24, 2019
Una transizione di questo calibro, per forza di cose, è possibile soltanto se entra in azione un sistema di trasporti pubblici capillare ed efficiente. L’amministrazione di Oslo aggiunge un tassello in più: elettrico. Nel 2028 tutti gli autobus saranno elettrici, nel 2023 i taxi e anche i traghetti, che oggi rappresentano il 10 per cento delle emissioni del territorio.
This week, the first of 3 commuter ferries operating the most travelled passenger route in Norway, Oslo-Nesodden, came back to Oslo after conversion to electric propulsion! #EGCA2019 @Ruter @zeronorge @SporveienAS @Oslokommune @Akershusfylke #Norled pic.twitter.com/7oixV3Nuk6
— Oslo European Green Capital 2019 (@GreenOslo2019) September 6, 2019
Nel centro, che ha un’estensione piuttosto limitata, il 90 per cento della popolazione vive al massimo a trecento metri di distanza da una fermata dei mezzi pubblici. Ne consegue che camminare, pedalare o salire a bordo di un autobus siano già soluzioni comode e funzionali. Poi ci sono le tre reti di car sharing, con 360 veicoli e 9.600 utenti, e i 205 chilometri di piste ciclabili (oltre ai 567 chilometri di sentieri e vie ciclopedonali).
Le uniche auto che sono le benvenute sono quelle elettriche e ibride plug-in: solo a Oslo ne circolano circa 35mila. Tra le auto nuove vendute nel biennio 2015-2016, tre su dieci erano elettriche. Lo stato le sostiene non tanto a suon di incentivi monetari puri e semplici, ma attraverso un mix di agevolazioni: non pagano pedaggi né tasse di immatricolazione, l’acquisto e il noleggio sono esenti dall’Iva, possono circolare sulle corsie preferenziali e parcheggiare gratuitamente negli spazi comunali. Per dare l’esempio, anche l’amministrazione sta sostituendo il suo intero parco di 1.100 vetture.
“Le persone fanno questa scelta per motivi ambientali, ma anche perché economicamente è più vantaggiosa. Fino a ieri sborsavano centinaia di euro al mese di benzina, le ricariche al contrario hanno un costo irrisorio”, commenta Alessandro Macina. “In Norvegia, l’elettrico è un mercato di massa. Lo dimostra il fatto che tutte le principali case automobilistiche abbiano iniziato a proporre soltanto modelli elettrici, compresa Fca con la 500”.
Oslo has launched the most ambitious climate strategy of any city in the world. These are the most important goals: #EGCA2019 #IPCCreport pic.twitter.com/0lqRi4HWUC
— Oslo European Green Capital 2019 (@GreenOslo2019) August 13, 2019
La mobilità sostenibile è un pilastro imprescindibile del piano con cui Oslo promette di dimezzare le proprie emissioni di gas serra entro il 2020 e di azzerarle completamente entro il 2030. Un approccio olistico e coraggioso che le è valso il titolo di Capitale verde d’Europa 2019. Ne fa parte anche il recupero degli spazi dismessi, trasformati in fattorie urbane in cui chiunque può trascorrere un paio d’ore a rastrellare o strappare erbacce. O l’autostrada per le api, cioè una rete di giardini fioriti e strutture in legno dove gli insetti possono trovare cibo e riparo, nel cuore della città.
Come politica di adattamento ai cambiamenti climatici, che nella zona si manifestano prevalentemente sotto forma di piogge torrenziali e alluvioni, nell’ultimo decennio sono stati riaperti otto fiumi (per un totale di 2,8 chilometri) che in precedenza erano stati interrati per fare spazio al cemento. E si lavora su altri otto, che si estendono su quasi tre chilometri.
Se si dovesse trovare il simbolo di questa transizione green, la scelta ricadrebbe senza dubbio su Vulkan. Fino al 2005 era un ex-distretto industriale lungo il corso del fiume Akerselva, rimasto abbandonato per cinquanta lunghi anni. Poi è iniziato un intervento di recupero che l’ha trasformato nel quartiere più vivo della città, fatto di appartamenti, uffici, locali, scuole, hotel, centri culturali. C’è anche il grande mercato gastronomico di Mathallen, tappa fissa per i turisti e per gli chef alla ricerca di ispirazioni. I suoi tetti ospitano due enormi alveari in legno, progettati dallo studio di architettura Snøhetta.
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Det ser ut til at vi får et lite glimt av sommer igjen denne helgen?☀️ Velkommen til herlige matopplevelser hos oss – og skulle du bli inspirert av det grønne skjønne ute i Vulkangata har du muligheten til å kjøpe med deg egne planter hjem i morgen (lørdag 21. sept)? Se etter @passifloraverkstedet i Vulkangata? GOD HELG!
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Tutti questi edifici sono autosufficienti a livello energetico e hanno un bassissimo impatto ambientale, perché sono alimentati in parte dai pannelli solari e in parte da una centrale geotermica collocata a trecento metri di profondità. L’omonimo parcheggio, con le sue 102 colonnine, è la stazione di ricarica di veicoli elettrici più grande d’Europa. “Stiamo parlando di investimenti enormi, pubblici e privati – conclude Alessandro Macina –, ma nascono da una consapevolezza: il futuro è questo”.
“Vizio di stato” e “Oslo senza auto” sono un racconto di Riccardo Iacona con Raffaella Pusceddu, Andrea Vignali, Alessandro Macina, Fabrizio Lazzaretti, a cura di Raffaele Marco Della Monica. Vanno in onda nella quinta puntata della nuova stagione di Presadiretta, lunedì 30 settembre alle 21.45 su Raitre.
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