Uno studio ha rivelato che alcuni dei parenti selvatici dei frutti più diffusi sono ora a rischio estinzione. Le conseguenze riguardano tutto il mondo.
Frutti e verdure che ogni giorno arrivano sulle nostre tavole hanno dei parenti selvatici in natura. Si tratta di piante spontanee, collegate alle colture domesticate, che sono utili per conoscere la storia dei prodotti della terra e per mantenere degli ecosistemi variegati e sostenibili. Purtroppo, alcuni dei parenti selvatici dei frutti più diffusi sono ora a rischio estinzione. Uno studio ha rilevato che, tra le altre cose, l’eccessiva agricoltura e l’uso di pesticidi sono le principali minacce per questi prodotti utili anche per la sicurezza alimentare. Alcune delle piantagioni in pericolo di estinzione includono patate, avocado e vaniglia.
A recent @plantspplplanet paper has reported that relatives of world’s most important crops, considered crucial to #FoodSecurity, are under threat.
Agriculture and pesticide use are the dominant threat. Get more details. ⬇️https://t.co/nF66UHpY2o
Rischio estinzione per vaniglia e patate selvatiche
La ricerca è stata presentata al Congresso mondiale sulla conservazione dell’organizzazione Iucn a Marsiglia e ha lanciato l’allarme sui parenti selvatici di alcune delle colture più importanti del mondo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plants, People, Planet. Tra le specie citate, la vaniglia, originaria del Sud e Centro America, ha il più alto rischio di estinzione. Tutte e otto le varietà selvatiche di vaniglia sono etichettate come in pericolo nella lista delle piante minacciate.
Subito dopo ecco il cotone selvatico, con circa il 92 per cento delle specie quasi estinte. Anche più della metà delle specie di avocado e circa il 23 per cento delle specie di patate selvatiche stanno lentamente scomparendo. Molte delle 224 piante selvatiche che facevano parte della ricerca sono considerati prodotti basilari in diverse parti del mondo: infatti sono elementi essenziali per l’alimentazione umana e per la produzione di vestiti e altri oggetti. Storicamente, furono usati per la prima volta dagli Aztechi, dai Maya e da altre civiltà del passato.
Anche banana, zenzero e peperoncino sono apparsi nella lista delle colture a rischio, principalmente a causa dell’eccessiva produzione agricola e dell’uso di pesticidi. Si prevede che i raccolti di tutto il mondo diminuiranno con l’aumento delle temperature medie, minacciando la sicurezza alimentare quando la popolazione umana si avvicinerà ai dieci miliardi di individui. Una speranza era riposta proprio nei programmi di riproduzione con specie selvatiche, che avrebbero dovuto aiutare le colture ad adattarsi, ma lo studio getta un’ombra su questa possibilità.
Utilizzo della frutta selvatica
Bárbara Goettsch, autrice principale dello studio, ha affermato che i parenti selvatici delle colture sono fondamentali per coltivare prodotti più resistenti. Senza di loro, potrebbe essere difficile per le colture più diffuse superare il clima estremo e altre sfide causate dai cambiamenti climatici. “Il rischio di estinzione al momento è per i parenti selvatici delle colture – ha detto Goettsch -. La salinità del suolo sta cambiando e frutta e ortaggi non hanno la capacità di adattarsi. A causa del cambiamento climatico, anche i parassiti e le malattie si alterano e questo può avere un impatto enorme sulle piante coltivate. Potremmo avere carenza di questi alimenti”.
Delle dozzine di parenti selvatici studiati, almeno 16 sono stati utilizzati per allevare colture più resistenti alle condizioni meteorologiche estreme e ad altre minacce. Ad esempio zucche che possono resistere meglio al freddo oppure patate resistenti alla siccità. Ora la biodiversità e la salute di alcuni degli ecosistemi selvaggi del globo rischiano di scomparire, compromettendo il futuro dei prodotti della terra utilizzati nelle cucine di tutto il mondo.
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