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Il pastore belga è una razza selezionata in Europa per la guardia e la custodia del gregge. Ha quattro, diverse varietà ormai famose in tutto il mondo
Il pastore belga – più conosciuto in cinofilia come chien de berger belge o belgian shepherd dog – è una splendida razza da pastore conosciuta da secoli in Europa, ma ormai famosa in tutto il mondo. Lo standard di questi cani si declina in quattro varietà diverse: il groenendael, il laekenois, il malinois e il tervueren. In Italia è il malinois a essere il più conosciuto, seguito a ruota dal groenendael dal pelo scuro e lungo. Anche se la morfologia cambia, però, la razza rimane pressoché la stessa con i suoi pregi, i difetti, i problemi di salute e l’attitudine quotidiana che ne contraddistingue l’indole. E sono note solo pochissime modificazioni caratteriali e attitudinali per le diverse varianti.
Il pastore belga era usato come cane da guardia e da sorveglianza delle greggi nei pascoli dell’Europa nord-orientale e la sua storia si intreccia con quella di un cane ben più famoso e conosciuto: il pastore tedesco. La razza è nata grazie a un gruppo di studiosi della Scuola veterinaria di Cureghen in Belgio che iniziarono una prima selezione. Nel settembre del 1891 a Bruxelles venne fondato il Club du Chien de Berger Belge e il 15 novembre dello stesso anno ci fu il primo raduno.
Lo standard di razza, unico e senza varietà, è stato depositato il 20 marzo del 1894. Oggi ci sono quattro quelli attuali, invariati da oltre 20 anni, e dal 1974 sono stati vietati gli accoppiamenti tra varietà diverse. Il pastore belga ha un fisico agile e ben proporzionato. Il peso per il maschio si aggira intorno ai 30 kg, mentre la femmina arriva ai 25 circa. L’altezza al garrese è di 62 per i maschi e di 58 per le femmine.
Razza versatile e contraddistinta da un’estrema intelligenza e capacità di apprendimento, il pastore belga, nelle sue quattro varietà, eccelle nelle attività sportive e negli sport cinofili. In Italia è molto conosciuta la variante malinois, mentre nel resto del mondo troviamo la presenza del groenendael, la versione a pelo lungo e nero della razza, apprezzata soprattutto per il suo aspetto lupino e per il bellissimo mantello.
Spiega il dottor Francesco Miccoli, medico veterinario e direttore sanitario di ReproVet Genetics Italia: “Il pastore belga proprio per la sua grande attitudine alle attività sportive, deve essere attentamente selezionato per la displasia dell’anca e del gomito, la cui presenza potrebbe pregiudicarne le prestazioni sportive e il benessere in generale. L’allevamento di questi soggetti, quindi, deve essere bastato proprio sulla selezione di fattrici e stalloni esenti dalla patologia. Nella razza è riconosciuta anche la presenza della mielopatia degenerativa – malattia presente anche nel pastore tedesco – che può svilupparsi in età adulta”. Altre problematiche della razza sono alcune malattie oculari come la cataratta e certe forme di epilessia idiopatica.
Le quattro varietà del cane da pastore belga sono diverse solo dal punto di vista morfologico – e quindi nello standard di razza – ma vengono riscontrate dagli esperti anche piccole differenze caratteriali e attitudinali che contraddistinguono questi cani a seconda delle varietà. Vediamole insieme.
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