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Nepal, dove gli ogm hanno fallito rinasce la permacultura
Coltiva il cambiamento è il progetto che promuove un modello di agricoltura sostenibile in Nepal, attraverso la permacultura e la creazione di orti urbani.
Abbiamo sempre pensato al Nepal come a una meta di viaggio ideale, terra dai paesaggi mozzafiato, pervaso da una cultura e da un popolo più che affascinanti. Non tutti, però, sanno che in Nepal – dove l’80 per cento della popolazione vive di agricoltura – si stanno manifestando sempre più aggressivamente effetti irreparabili sull’uomo e sull’ambiente. Molte persone hanno riportato patologie al fegato, ai reni, all’intestino, mentre l’ecosistema è condannato all’inquinamento, all’erosione accelerata e all’impoverimento del terreno a seguito di più di un ventennio di pressioni da parte delle multinazionali per l’utilizzo di sementi ibride e un massiccio utilizzo della chimica, come fertilizzanti e antiparassitari.
Il bisogno di una conversione a un modello di agricoltura sostenibile
Il problema e la causa di questi danni per l’uomo e l’ambiente sono dovuti a un modello di produzione industriale che, utilizzando fertilizzanti e pesticidi chimici, non rappresenta il potenziale di questi contesti produttivi, nei quali il suolo molto sottile e la polverizzazione della proprietà fondiaria non consentono di beneficiare di sistemi agricoli industriali.
Le politiche di promozione di sementi ogm o ibride, e quindi la promozione dell’utilizzo della chimica industriale, hanno mostrato i propri limiti e i piccoli agricoltori nepalesi, sia rurali che urbani, stanno volgendo lo sguardo ad un modello agricolo sostenibile, biologico e tradizionale. Come se non bastasse, il terremoto del 25 aprile 2015 ha aggravato la situazione agricola e la dipendenza del popolo nepalese da interessi economici globali. Di conseguenza, per tante famiglie, l’acquisto e la produzione di cibo è diventata una sfida quotidiana.
Il contributo dell’Associazione per la solidarietà internazionale in Asia
È in questo contesto che si inserisce il progetto dell’Associazione per la solidarietà internazionale in Asia (Asia) – un’organizzazione non governativa fondata nel 1988 da Namkhai Norbu che opera alle pendici dell’Himalaya da quasi trent’anni con l’obiettivo di salvaguardare l’identità ed il patrimonio culturale di quelle popolazioni. Per farlo promuove processi di sviluppo economico, sociale e sanitario che pongono al centro le popolazioni locali con le proprie risorse umane, culturali e ambientali. In tanti anni di esperienza Asia ha aiutato oltre 500mila persone in Tibet, Cina occidentale, India, Nepal, Mongolia, Myanmar (Birmania) e Sri Lanka.
In Nepal, in particolare, il progetto Coltiva il cambiamento sta offrendo risposte importanti nella lotta alla povertà e nel creare una maggiore consapevolezza sulle opportunità lavorative che possono derivare dalla cura della terra. Durante la conferenza Coltiva il cambiamento – La prospettiva della permacultura tra Italia e Nepal del 13 novembre a Milano, sono stati illustrati i risultati del progetto su orti urbani e permacultura raggiunti fino a oggi.
Il progetto e i risultati ottenuti ad oggi
Da un anno Asia sostiene le famiglie nepalesi attraverso la creazione di orti urbani, semi-urbani e di piccole cooperative per valorizzare le tecniche agricole sostenibili e favorire il recupero di varietà agricole locali ad alto valore nutrizionale a rischio di estinzione a causa dell’introduzione di sementi ibride. L’obiettivo del progetto è rafforzare l’efficacia e la qualità degli orti domestici attraverso l’avvio di programmi di agricoltura in vaso e nelle aree terrazzate, che valorizzano le conoscenze tradizionali di permacultura e di attività di formazione sulle tecniche di agricoltura sostenibile, rivolte sia alle famiglie più vulnerabili che agli operatori tecnici.
Nelle città di Dhulikel e Banepa sono state formate oltre 390 persone sulle pratiche agricole sostenibili secondo i principi della permacultura, dei codici di condotta e delle norme di comportamento per la certificazione biologica e il mantenimento di standard condivisi. Sono stati formati e sensibilizzati 20 tecnici dell’ufficio di distretto responsabile delle Politiche agricole nepalesi sulle tecniche di agricoltura biologica e sulle conseguenze dell’utilizzo massiccio di pesticidi e fertilizzanti chimici. Sono stati distribuiti oltre 240 kit per l’agricoltura su terrazzamenti e terreni marginali urbani e 150 kit per agricoltura in vaso e roof gardening (sui tetti). Sono stati inoltre creati due vivai gestiti dalle cooperative agricole formate, che producono sementi locali organici e piante pronte per la piantumazione in vaso o in terreno.
Corsi di formazione e permacultura anche in Italia
Queste attività, sono state proposte anche sul territorio della regione Lombardia. In particolare, sono state organizzate lezioni e laboratori che hanno coinvolto le scuole elementari e medie di Milano (grazie al partner Eliante) e Brescia (grazie a Maremosso-cauto) per collegare, attraverso un filo verde, due realtà urbane molto lontane ma con esigenze e problematiche che spesso possono essere analoghe.
Gli orti e le serre rappresentano una valida alternativa a un’agricoltura intensiva basata su fertilizzanti e pesticidi chimici, agli ogm e agli abusi delle multinazionali. Sul sito del progetto, è possibile sostenere questo ideale e trasformare il futuro di numerose famiglie in Nepal, rendendo possibile un vero e proprio ritorno a uno stile di vita sostenibile e a una riappropriazione di tradizioni e di modelli ecologici locali ed antichi.
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