Si chiamava Saly, aveva cinque anni. Nello scatto vincitore del World press photo 2024, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo, non si vede un centimetro del suo corpo senza vita. E non si vede nemmeno il volto della zia, Ines Abu Maamar, che lo stringe forte a sé. Mohammad Salem, fotografo dell’agenzia Reuters,
L’orrore degli allevamenti attraverso gli occhi di un pollo
Animal Equality presenta 42 giorni, video-inchiesta realizzata con tecniche di realtà aumentata che racconta le crudeltà che si celano dietro gli allevamenti.
Gli animali negli allevamenti vivono spesso in condizioni agghiaccianti, privati della libertà e impossibilitati a soddisfare i loro bisogni più elementari. Possiamo solo immaginare il terrore e il panico che provano queste creature, condannate ad attendere la morte stipate in strutture innaturali. Animal Equality, organizzazione internazionale dedicata alla protezione degli animali allevati a scopo alimentare, ci permette però di comprendere meglio, di ampliare le nostre percezioni, di vivere sulla nostra pelle l’orrore che permea questi luoghi. Di vedere insomma attraverso gli occhi di un animale condannato a morte in un allevamento intensivo.
Vivere l’esperienza del mattatoio
Animal Equality Italia ha presentato 42 giorni, l’ultimo capitolo della serie iAnimal, l’innovativo progetto di realtà aumentata, nato nel 2016, che sfrutta tecnologie di ultima generazione per mostrare al pubblico la realtà degli allevamenti intensivi. Per la prima volta sarà possibile provare l’esperienza di un viaggio a 360 gradi nel mondo nascosto dell’allevamento intensivo di polli, guidati dalla voce dell’artista statunitense Kat Von D.
Dietro le quinte
Il video è stato realizzato grazie al lavoro sotto copertura degli investigatori di Animal Equality che si sono infiltrati in alcuni allevamenti in Italia e in altri cinque paesi, per documentare le raccapriccianti condizioni nelle quali sono costretti a vivere i polli “da carne”.
La dura vita di un broiler
Se pensavate che la vita delle galline ovaiole, costrette a vivere ammassate l’una all’altra, stipate in minuscole gabbie di ferro impilate in file fino a sei piani e illuminate da luce artificiale, fosse poco piacevole, i broiler, ovvero i polli selezionati per la loro carne, se la passano perfino peggio. Sono infatti gli animali più sfruttati del pianeta e ne vengono uccisi circa 40 miliardi all’anno.
Polli sempre più grandi
Negli ultimi cinquanta anni sono stati sviluppati due tipi di pollame, polli da carne e galline ovaiole, con genomi differenti e progettati per differenti funzioni. In questo lasso di tempo, grazie alle tecniche di manipolazione genetica, la crescita dei polli è aumentata esponenzialmente in un arco di tempo sempre minore. “Una volta i polli avevano un’aspettativa di 15-20 anni, oggi vengono macellati verso le sei settimane – ha scritto Jonathan Safran Foer nel libro Se niente importa. – Il loro tasso di crescita giornaliero è aumentato all’incirca del 400 per cento”. Proprio dalla giovanissima età in cui questi uccelli vengono macellati, ovvero 42 giorni, viene il titolo del nuovo capitolo della serie iAnimal.
Il rischio sanitario degli allevamenti
È ormai noto che gli allevamenti intensivi, sovraffollati e antigienici, rappresentano un serio rischio per la salute umana. L’eccessivo ricorso agli antibiotici, necessari affinché gli animali sopravvivano alle raccapriccianti condizioni di vita degli allevamenti e possano arrivare in vita al macello, ha prodotto batteri estremamente resistenti su cui nessun antibiotico ha effetto. Secondo uno studio inglese questi batteri potrebbero causare una pandemia su scala globale e provocare nel 2050 dieci milioni di vittime all’anno. In Europa la carne di pollo è il principale veicolo di contaminazione delle malattie di origine alimentare.
Conoscere è un diritto e un dovere
“Credo sia diritto di ognuno sapere cosa succede dietro le quinte – ha dichiarato Kat Von D, testimonial della campagna. – Ora, grazie alle investigazioni di Animal Equality, tutti hanno la possibilità di assistervi in prima persona, comprendere e agire di conseguenza. Per quanto la verità possa essere straziante, è dovere di ognuno di noi informarsi per poter pensare con la propria testa”.
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