Crisi di governo, come procedono le consultazioni al Quirinale

Dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Conte, sono iniziate le consultazioni del presidente della Repubblica Mattarella con i partiti per capire se si può formare un nuovo governo o bisogna andare a elezioni anticipate.

Dopo che il capo dello Stato Sergio Mattarella, nella serata di martedì 20 agosto, ha accettato le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte presentate in seguito alla mozione di sfiducia presentata dalla Lega, si sono tenute al Quirinale le consultazioni con i presidenti delle camere i vari gruppi politici, nel corso delle quali il presidente della Repubblica ha maturato la decisione di dare tempo fino a martedì 27 agosto alle forze politiche di cercare una intesa per la nascita di un nuovo governo all’interno della legislatura in corso.

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In questo momento, nonostante la Lega martedì abbia ritirato in extremis la mozione di sfiducia, appare del tutto improbabile un nuovo governo M5s-Lega, mentre le parti politiche si concentrano sull’ipotesi di un accordo Movimento 5 stelle-Partito democratico con l’appoggio di altri gruppi del misto, come quello di Liberi e uguali e Più Europa. Il Partito democratico, che si è riunito ieri, ha aperto a un dialogo con i pentastellati sulla base di cinque punti programmatici:

  • appartenenza leale all’Unione europea;
  • pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento;
  • sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale;
  • cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa;
  • svolta delle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti.

Fratelli d’Italia: elezioni unica soluzione rispettosa

Il primo gruppo a essere stato ascoltato dal presidente Mattarella è stato quello di Fratelli d’Italia, che ha espresso la volontà di tornare subito al voto: “Non è inevitabile arrivare a un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non tra i cittadini, lo considererei irrispettoso” ha detto Giorgia Meloni alla fine dell’incontro. “Il centrodestra ha vinto tutte le ultime elezioni, si sa già che cosa vogliano gli italiani: un governo che fermi l’immigrazione clandestina, che si faccia rispettare in Europa, che sia stabile, mentre qui si tenta di fare un governo che riapre i porti e che sia eterodiretto da Francia e Germania. L’unico modo per avere un governo stabile per 5 anni è andare a votare, tutto il resto è destinato a essere provvisorio”.

Partito democratico: disponibili al dialogo, ma alle nostre condizioni

Il Partito democratico ha confermato a Mattarella “la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza, ad aprire una fase nuova, nel segno della discontinuità politica e programmatica” ha spiegato il segretario Nicola Zingaretti, che ha ribadito al Capo dello Stato i cinque principi “non negoziabili” su cui aprire il dialogo: “Se non dovessero esserci queste condizioni, allo stato tutte da verificare, lo sbocco naturale sono le elezioni anticipate cui il Pd è pronto”. Zingaretti ha sottolineato che “non si tratta di una scelta facile per noi, soprattutto per la distanza politica con alcune forze come il M5s protagonista del governo Conte. Ma siamo preoccupati per le difficoltà enormi della nostra economia, per le crescenti disuguaglianze sociali, per un tessuto imprenditoriale in difficoltà, e l’isolamento internazionale del nostro Paese. Non un governo a qualsiasi costo dunque, ma di svolta e alternativo alle destre con un programma solido, un’ampia base parlamentare, che possa dare una speranza agli italiani”.

Berlusconi: solo il centrodestra rappresenta gli italiani

Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha raccomandato a Mattarella un esecutivo di centrodestra, che però sulla carta non avrebbe i numeri in Parlamento, a meno di altre adesioni esterne (come quelle del gruppo Noi per l’Italia di Maurizio Lupi, che gruppo misto): “Qualora questa maggioranza non si possa riscontrare in parlamento, l’unica via è il ritorno alle elezioni” ha detto. “Mettiamo in guardia dal rischio di una nuova maggioranza improvvisata, che esiste solo in Parlamento e non nel Paese, e non rappresenta assolutamente gli italiani. Serve un esecutivo che scongiuri con forza ogni ipotesi di uscita dall’Euro: noi di Forza Italia, che siamo i garanti della tradizione democratica, liberale, cristiana e garantista, proponiamo il modello di centrodestra che governa oggi molti comuni e la maggioranza delle regioni e che ha dimostrato di funzionare molto bene. È la maggioranza oggi naturale degli italiani, come confermato da tutte le ultime elezioni amministrative e regionale e dai sondaggi. Serve un centrodestra moderno di vocazione atlantica ed europeista, che persegua il contenimento della spesa e il taglio delle tasse, la tutela della sicurezza e della libertà dei cittadini anche con la urgente riforma dell’ordinamento giudiziario”.

Salvini riapre al Movimento

Per Matteo Salvini, salito al Quirinale in veste di leader della Lega, “oggi la via maestra non possono essere giochini di palazzo, ma le elezioni. Solo il popolo può decidere a chi affidare le sorti del proprio paese”. Eppure l’ormai ex ministro dell’Interno ha anche lasciato uno spiraglio aperto a una prosecuzione dell’esperienza con il Movimento 5 Stelle. “In questi giorni da alcuni dei parlamentari cinquestelle abbiamo sentito che ci sarebbero dei sì al posto dei soliti ‘no’ , qualcuno che voleva fare una manovra fiscale coraggiosa, con la flat tax, che metta in tasca anche 20 miliardi agli italiani: evidentemente in questi giorni ho scoperchiato qualcosa. Se qualcuno mi dice ‘ragioniamo’, se dei no diventano sì, diamoci un programma e lavoriamo: io sono un uomo concreto, non porto rancore e guardo sempre avanti, non dietro”.   

I 10 punti programmatici del Movimento 5 Stelle

Anche il Movimento 5 Stelle ha i suoi punti programmatici per un futuro governo, Luigi Di Maio li ha illustrati a Mattarella e sono 10: tra questi il taglio del numero dei parlamentari, una manovra che contenga salario minimo, taglio del cuneo fiscale e lo stop all’aumento dell’Iva; un cambio odi paradigma sull’ambiente, “con un green new deal che porti in pochi al 100% di fonti rinnovabili”; il “severo” contrasto all’immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani in collaborazione con l’Europa e revisione del trattato di Dublino; un piano di investimenti per il Sud, la riforma del sistema bancario e la tutela dei beni comuni (scuola, acqua pubblica, sanità, infrastrutture con revisione delle concessioni autostradali). “Il voto è una ipotesi che non ci intimidisce affatto, ma non può essere una fuga dalle promesse fatte agli italiani, e noi ne abbiamo ancora tante da realizzare – ha detto il vicepremier uscente – Il coraggio non è di chi scappa ma di chi prova a cambiare le cose, anche sbagliando, con spirito di sacrificio, per cambiare le cose: questo coraggio a M5S non è mai mancato. Per questo “sono state avviate le interlocuzioni necessarie per avviar una maggioranza solida al servizio dei cittadini che voglia convergere su questi punti. Non non abbandoniamo la barca”. Di Maio però non ha mai nominato il Partito democratico.

Da Mattarella tempo fino a martedì per trovare un’intesa

Alla fine del primo giro di consultazioni, ha parlato anche il presidente Mattarella, che ha dato appuntamento alle forze politiche per martedì prossimo, 27 agosto, dando loro il tempo di cercare intese senza ricorrere alle elezioni. Mattarella ha spiegato che “la crisi va risolta all’insegna di decisioni chiare; e in tempi brevi. Lo richiede l‘esigenza di governo di un grande Paese come il nostro. Lo richiede il ruolo che l’Italia deve avere nell’importante momento di avvio della vita delle istituzioni dell’Unione Europea per il prossimo quinquennio. Lo richiedono le incertezze, politiche ed economiche, a livello internazionale”. Nel corso delle consultazioni appena concluse, ha detto, “mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti politici che sono state avviate iniziative per un’intesa, in Parlamento, per un nuovo governo; e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto. Svolgerò quindi nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo per trarre le conclusioni e per assumere le decisioni necessarie”. La speranza è quella che si trovi una quadra per quel giorno: altrimenti “in mancanza di queste condizioni la strada da percorrere è quella di nuove elezioni”, però “si tratta di una decisione da non assumere alla leggera – dopo poco più di un anno di vita della legislatura – mentre la Costituzione prevede che gli elettori vengano chiamati al voto per eleggere il Parlamento ogni cinque anni”.

Liberi e uguali e Più Europa aprono a un nuovo esecutivo

Ieri, mercoledì 21, il presidente Mattarella aveva convocato per primi i presidenti delle due Camere, Elisabetta Casellati e Roberto, quindi aveva ascoltato telefonicamente l’ex presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e poi aveva ricevuti il gruppo delle autonomie e delle minoranze linguistiche, che al  Senato costituiscono un gruppo a parte di 8 senatori, e il gruppo misto: i primi si sono dichiarati pronti ad astenersi in caso di fiducia a un governo M5s-Pd, mentre nel misto Più Europa e Liberi e Uguali si sono detti pronti a sostenerlo, in caso di forte discontinuità su molti punti tra cui le politiche migratorie.

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