
Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
In Sudan, un ospedale-modello con un nome che significa pace. Il Salam Center è un ospedale specializzato che fino and ora ha curato 1600 pazienti
Dal 2007 esiste un ospedale gratuito, eccellente e anche ecologico che ha curato oltre 1600 pazienti. Non siamo in Svizzera, ma in Sudan, il più grande Stato dell’Africa e uno dei più tormentati da una guerra civile che dura da oltre vent’anni.
Il “miracolo” di Emergency si chiama Salam, “pace” in arabo, ed è un centro cardiochirurgico, diventato un ospedale-modello: « Il Centro era stato pensato per curare i pazienti del Sudan e dei nove paesi confinanti. A due anni dalla sua nascita, abbiamo curato persone che provengono da 14 paesi diversi anche in guerra tra loro. Arrivano anche pazienti dall’Iraq e dalla Giordania» spiega Rossella Miccio, coordinatrice Ufficio Umanitario di Emergency.
Le patologie cardiache o ischemiche sono una vera e propria emergenza, non riguardano solo pazienti anziani, come da noi. Basta una febbre reumatica non curata, cattive condizioni igieniche o di malnutrizione: «Nei paesi in via di sviluppo, in Africa soprattutto, i bambini non vengono curati a livello primario e sviluppano queste patologie. L’età media dei nostri pazienti è 27 anni, e il 30-35% è al di sotto dei 14 anni» dice Rossella Miccio.
Il Salam Center è esemplare anche per il rispetto dell’ambiente, con un impianto a pannelli solari tra i più grandi al mondo, utilizzato per il raffreddamento del Centro, dato che i volumi di ricambio d’aria richiesti sono imponenti: «Una delle risorse principali del paese è il sole. Ci sono 365 giorni all’anno di sole, si raggiungono temperature di 53 gradi. In termini di tecniche costruttive, abbiamo pensato a una serie di accorgimenti che permettessero di ridurre le necessità energetiche per raffreddare l’ospedale», dice Rossella Miccio.
La storia di Emergency in Africa si avvia a un nuovo, rivoluzionario capitolo. Lo scorso aprile, a Venezia, Gino Strada e collaboratori hanno incontrato i ministri della Sanità dei nove paesi confinati con il Sudan per progettare una Rete Sanitaria di eccellenza in Africa, con un centro specialistico in un paese ciascuno, grazie a cui scambiarsi pazienti.
Il modello Salam ha funzionato: «La sanità e la medicina possono essere un ponte che unisce. Sicuramente è più difficile pensare di fare la guerra al paese che hai a fianco se contemporaneamente hai dei progetti di collaborazione» conclude Rossella.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
La cooperazione allo sviluppo sta trovando nuovi ritmi. È un mutamento solo di forma e mezzi o di contenuti e senso? La risposta nell’editoriale di Avsi.
Il Libano è in ginocchio dopo il crollo della lira libanese e la crisi economica si sta trasformando anche in un’emergenza sanitaria e ambientale.
Emergency ha avviato un progetto per dare un aiuto concreto a chi si ritrova a vivere in uno stato di precarietà a causa della Covid-19.
I migranti presenti sulla nave umanitaria Ocean Viking sono arrivati a Porto Empedocle. Effettuato il trasbordo su un’altra imbarcazione.
Da una settimana la Ocean Viking attende l’indicazione di un porto sicuro nel quale sbarcare i naufraghi, ma né Malta né Italia hanno risposto.
Le negoziazioni per l’annessione unilaterale di Israele di parte della Cisgiordania palestinese proseguono. Ma il popolo palestinese non resta a guardare.
Per un migrante che vive in Italia da pochi anni, comprendere e attuare correttamente le misure di contenimento del Covid-19 può non essere scontato.
Cédric Herrou era stato condannato per aver aiutato 200 migranti a varcare il confine tra Italia e Francia. Ora è arrivata l’assoluzione definitiva.