Fino al 24 ottobre, oltre 20 mostre fotografiche ci aiutano a guardare oltre: migrazioni, rivolte, diritti e solitudini. Semplicemente, la vita.
Il Festival della fotografia etica di Lodi mette in mostra immagini piene di potenza, storie che raccontano le sfaccettature del Pianeta e dell’umanità. Le mostre più belle dell’edizione 2018, da vedere fino al 28 ottobre.
Come ormai un solido punto di riferimento e appuntamento per la fotografia e il fotogiornalismo internazionale, torna nella città di Lodi la rassegna che ha come obiettivo principale il racconto, attraverso le immagini, di storie da tutto il mondo che arrivino alla coscienza di ognuno, dagli addetti ai lavori, agli appassionati ai curiosi. Così, il Festival della fotografia etica di Lodi è giunto alla nona edizione presentando approfondimenti fotogiornalistici che, ancora una volta, parlano alle persone dei temi più pressanti, delle questioni più urgenti o delle crude realtà che scandiscono l’attualità del nostro Pianeta.
Come ogni anno il festival seleziona storie e immagini uniche e le presenta in percorsi originali per coinvolgere, sconvolgere e smuovere il pubblico. Prendono così forma e vita le varie sezioni, e gli spazi, che ospitano le mostre. I temi più sociali e umanitari si possono trovare nella sezione Uno sguardo sul mondo con i reportage fotografici di cinque fotografi (Shah Marai, corrispondente di France Press ucciso in un attentato a Kabul il 30 aprile, Filippo Venturi che parla della Corea del nord, Michele Guyot Bourg del Ponte Morandi a Genova, Olivier Laban Mattei del conflitto nello Yemen e Adam Ferguson, finalista del World press photo di quest’anno, con il suo lavoro sulle bambine catturate da Boko Haram). Un tema caldo e delicato riempirà quest’anno Lo Spazio approfondimento: quello delle violenze sessuali nell’esercito americano, grazie al lavoro di Mary Calvert, La guerra da dentro.
Lo Spazio tematico, invece, presenterà le sfaccettature, positive e negative, della relazione tra gli animali e l’uomo. Le storie “che fanno la differenza” della fotografa Ami Vitale raccontano lo sforzo di veri e propri eroi per salvare alcune delle specie più a rischio del Pianeta, Il prezzo della vanità di Paolo Marchetti ci porta in un viaggio nei retroscena dell’industria della pelletteria, mentre Nikita Teryoshin ci fa scoprire il mondo delle “macchine da latte”, ovvero l’industria per massimizzare la produzione delle mucche tedesche.
Infine ci sono lo Spazio ong, che ospita i lavori fotografici che queste commissionano ai fotografi sui temi e nei paesi in cui operano, e le mostre dedicate ai vincitori del World report award, il concorso organizzato direttamente dal festival. Per un totale di 22 mostre allestite in alcuni degli edifici più belli e suggestivi della città, il festival è visitabile durante i weekend dal 6 al 28 ottobre, e ci fa immergere, come solo la fotografia riesce a fare senza ricorrere a troppe parole, nella straordinaria potenza delle storie di umanità, da cui altrimenti non ci lasceremmo toccare.
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