![Sport e clima: perché il 20% delle nazioni che partecipano alle Olimpiadi è a rischio](https://cdn.lifegate.it/Oyvxh9fqlvSdX8dMyIk4V5eMp4k=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg, https://cdn.lifegate.it/Tp6Lc_rqMtk1d9zAKGf8HIxeegY=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg 2x)
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
Immagini intense che mostrano il volto multiforme del mondo e la vita che lo attraversa. È quello che si può vedere al Festival della fotografia etica che torna a Lodi per l’ottava edizione, fino al 29 ottobre.
“File di quattro ore per acquistare due chili di farina, scarsità di beni di prima necessità e medicinali, acqua corrente per sei ore al giorno e blackout per più di dieci, tonnellate di cocaina intercettate su voli internazionali, milioni di armi illegali in mano ai civili, tonnellate di oro estratte e vendute illegalmente ogni anno. E l’inflazione più elevata al mondo”. È così che il fotografo Oscar Castillo descrive la situazione attuale in Venezuela, che sta attraversando uno dei periodi più duri nella storia del paese. “Sembra che questo non sia il paese prospero che abbiamo sognato”. E non lo fa solo a parole, ma lascia parlare le sue immagini. Come lui, numerosi fotografi da tutto il mondo raccontano storie attraverso i loro scatti al Festival della fotografia etica di Lodi di quest’anno.
Ormai alla sua ottava edizione, il festival mette in mostra potenti reportage fotografici che toccano tematiche eterogenee portandoci in numerosi paesi.
Ci sono cose che devono semplicemente essere viste
(Collettivo fotografico Noor)
Dalla Colombia in lotta per la pace attraverso lo sguardo di Mads Nissen, il Sud Sudan in ginocchio per il colera con gli occhi di Fabio Bucciarelli, la Cambogia alle prese con la bonifica dalle mine anti-uomo con l’ong Apopo, la storia dei “voli della morte” dei desaparecidos in Argentina con Giancarlo Ceraudo, fino ad arrivare ai cambiamenti climatici: foto di alberi sommersi, villaggi allagati, stili di vita cambiati per sempre che raccontano una delle sfide più importanti che abbiamo di fronte.
Il festival, che ospita numerosi incontri, presentazioni e inaugurazioni, si svolge durante i quattro fine settimana del mese di ottobre, dal 7 al 29. Sono cinque le sezioni che compongono l’evento: il World report award, lo spazio ong, Uno sguardo sul mondo, lo Spazio approfondimento e Corporate for Festival, per un totale di 34 mostre.
“Il festival comincia a godere dei frutti del prestigio internazionale che si è conquistato nelle sette precedenti edizioni e il livello delle proposte quest’anno è ancora più elevato”, affermano gli organizzatori dell’evento che è ormai diventato un appuntamento riconosciuto nel panorama internazionale dei festival di fotografia. Questo è frutto della scelta di raccontare l’attualità attraverso percorsi diversi e originali, con l’obiettivo dichiarato di voler permettere alla fotografia di arrivare al pubblico e parlare alle coscienze.
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