Giovani attivisti

Amazzonia in fiamme, le proteste globali di Fridays for future

In diverse città di tutto il mondo il 23 agosto sono previste manifestazioni davanti ai consolati del Brasile, per protestare contro la distruzione della foresta pluviale.

In meno di tre settimane nell’Amazzonia brasiliana, a causa dei numerosi roghi scoppiati negli stati di Rondônia, Amazonas, Pará e Mato Grosso, sono bruciati milioni di ettari di foresta pluviale, incrementando la crisi climatica e ambientale globale. Gli incendi rappresentano un ulteriore duro colpo alla più vasta foresta tropicale al mondo, già piegata dalla dilagante deforestazione. Per protestare contro la dissennata politica ambientale del Brasile, drasticamente peggiorata dopo l’insediamento alla presidenza di Jair Bolsonaro lo scorso 1 gennaio, il 23 agosto in tutto il mondo sono previste numerose manifestazioni, organizzate dal movimento per la giustizia climatica Fridays for future.

Le fiamme avvolgono parte dell'Amazzonia brasiliana
L’Amazzonia, indispensabile polmone verde globale, è minacciata dalla deforestazione causata da attività agricole, zootecniche e minerarie, e attualmente deve far fronte a numerosi incendi boschivi © Mario Tama/Getty Images

Proteste davanti ai consolati brasiliani

Il movimento, nato lo scorso anno in seguito alla solitaria battaglia di Greta Thunberg, ha organizzato manifestazioni di protesta davanti ai consolati brasiliani di molte città sparse per il globo, per denunciare gli incendi in Amazzonia e il loro drammatico impatto ambientale. “In questo momento gli incendi stanno distruggendo la foresta amazzonica a un ritmo allarmante – si legge nel comunicato diffuso da Fridays for future internazionale. – La nostra casa sta letteralmente bruciando e i polmoni del nostro pianeta si stanno trasformando in cenere”.

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#SOSAmazonia

Coordinate a livello internazionale, le manifestazioni, con lo slogan #SOSAmazonia, chiedono al governo brasiliano di tutelare il proprio patrimonio naturalistico e culturale, rappresentato dalle popolazioni native. “Vogliamo un governo che riconosca l’importanza della natura e che sia impegnato a proteggere la nostra principale ricchezza naturale – ha affermato Daniela Borges, di Fridays for future Brasile. – Un governo che eserciti un controllo rigoroso sulle aziende che abusano delle nostre risorse naturali e dia priorità alla difesa dei diritti delle popolazioni indigene”. “La nostra guerra contro la natura deve finire”, ha scritto in un tweet Greta Thunberg, mentre si trova in mezzo all’oceano Altantico, diretta a New York in barca a vela.

Le proteste a Milano

Anche in Italia, la nazione che ha fatto registrare il maggior numero di partecipanti al primo sciopero mondiale per il futuro dello scorso marzo, sono previste diverse proteste. A Milano, ad esempio, il movimento Fridays for future Milano ha organizzato un presidio davanti al consolato del Brasile. in Corso Europa. Alla manifestazione, prevista dalle 11 alle 13, ha aderito anche Legambiente Lombardia.

“Decine di roghi stanno devastando la foresta pluviale nell’indifferenza dei governi. Anzi, non nell’indifferenza, ma nella complicità – riporta una nota diffusa da Fridays for future Milano. – Nel silenzio dei media, molti cittadini brasiliani non sapevano neanche cosa stesse succedendo. Poi, qualche giorno fa, il cielo di San Paolo si è fatto di colpo scuro. In pieno giorno, un’enorme nube nera ha coperto il sole, facendo calare le tenebre sulla città brasiliana. Era il fumo degli incendi che il vento aveva portato sul centro abitato. Da lì è partita una mobilitazione social con l’hashtag #SOSAmazonia alla quale noi ci uniamo con convinzione”.

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Le altre manifestazioni in Italia

Analoghe manifestazioni di protesta si svolgeranno a Genova, dopo il presidio davanti al consolato, in viale Pio VII, alle 17 i manifestanti si sposteranno in piazza De Ferrari, nella quale alle 17.30 è prevista una manifestazione per sensibilizzare la cittadinanza. A Firenze la mobilitazione, organizzata da Fridays for future Firenze, è prevista per le 18.30 davanti al consolato brasiliano situato in piazza Pitti.

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Oggi centinaia di persone si sono riversate al nostro presidio a Milano presso il Consolato brasiliano. L’amazzonia brucia per il profitto di pochi con l’indifferenza, anzi la complicità, del governo Bolsonaro. Noi continueremo a vigilare gli sviluppi, e se necessario torneremo ancora più di prima, è una promessa. No es fuego es capitalismo. #SOSAmazonia #FridaysForFuture . . . . #actnow #stopprayingstartacting #prayforamazonia #flashmob #protest #climateaction

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Cosa chiede Fridays for future

In tutto il mondo i manifestanti del movimento per il clima chiedono al Brasile quanto già chiesto agli altri governi, ovvero intraprendere azioni concrete per contenere l’aumento della temperatura media globale entro gli 1,5 gradi e garantire la giustizia climatica. “Questo non è solo un problema locale – ha precisato il movimento – ma una questione che ha ripercussioni globali e, pertanto, noi sollecitiamo i decisori politici di tutto il mondo a prendere la dovute azioni e a denunciare la distruzione di questo essenziale ecosistema”.

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