Uno studio della Nasa indica un’accelerazione inquietante dell’innalzamento del livello dei mari: siamo ormai a +9,4 centimetri rispetto al 1993.
Dopo Idai arriva il ciclone Kenneth. “Il più potente di sempre” nella storia del Mozambico
Ancora scosso dal passaggio del ciclone Idai, il Mozambico è di nuovo colpito da un uragano. Kenneth è classificato in categoria 4 (su un massimo di 5).
Ad appena un mese di distanza dal devastante passaggio del ciclone Idai, il Mozambico è di nuovo costretto a fronteggiare un evento meteorologico di portata estrema. L’uragano Kenneth, classificato categoria 4, su una scala che arriva fino a 5, ha toccato terra, nella porzione settentrionale della nazione africana, nella serata di giovedì 25 aprile.
Raffiche a 280 km/h. L’isola di Ibo quasi rasa al suolo
Con venti a più di 225 km/h, associati a raffiche che sono arrivate fino a 280 km/h, il ciclone è considerato il più potente della storia del Mozambico. Le cronache provenienti dalle zone colpite parlano di alberi abbattuti, case rovesciate e blackout. I danni sono particolarmente ingenti e il primo bilancio fornito dalle autorità locali parla anche di almeno un morto.
UPDATE: #CycloneKenneth is just a few hours away from landfall in Mozambique.
The situation has worsened. Kenneth has strengthened further this morning and is now likely to be the strongest cyclone ever to make landfall in Mozambique.
This is an abject humanitarian emergency. pic.twitter.com/90fDS4pMBU
— Eric Holthaus (@EricHolthaus) 25 aprile 2019
La situazione peggiore è quella riscontrata sull’isola di Ibo, nella quale vivono circa seimila abitanti: qui circa il 90 per cento delle case è stato distrutto. Secondo quanto riferito delle autorità locali, Inoltre, 15.000 persone risultano attualmente prive di un tetto. E i centri d’accoglienza allestiti sono già saturi: occorrono tende cibo e acqua.
Le caratteristiche del ciclone Kenneth sono “estremamente rare” per la zona
Il ciclone Kenneth, nella giornata di mercoledì, era già passato al di sopra delle Isole Comore, lasciando dietro di sé tre vittime e danni (come testimonia l’immagine di apertura di questo articolo). Secondo quanto riferito dagli esperti, l’uragano ha trovato “condizioni favorevoli per il proprio sviluppo, in particolare a causa delle temperature del mare più calde del normale”. Quindi ha potuto incrementare la propria potenza, assumendo “caratteristiche estremamente rare” per la zona.
Tens of thousands evacuated as Cyclone Kenneth hits Mozambique https://t.co/fRUyHBrLpj pic.twitter.com/5sWhEMr8Un
— Al Jazeera English (@AJEnglish) 25 aprile 2019
Le Nazioni Unite temono in particolare inondazioni e smottamenti della provincia di Cabo Delgado, alla frontiera con la Tanzania. Qui, fortissime precipitazioni si abbattono sul territorio da mercoledì. Le previsioni indicano che la tempesta dovrebbe rimanere attiva per numerosi giorni: gli accumuli di pioggia potrebbero così raggiungere e superare i 600 millimetri. Ovvero quasi il doppio della quantità di acqua caduta in dieci giorni nel corso del passaggio del ciclone Idai, ha avvisato il Programma alimentare mondiale dell’Onu.
700mila le persone minacciate in Mozambico
L’Istituto mozambicano per la gestione delle situazione di crisi ha specificato che le persone direttamente minacciate dall’evento metereologico sono circa 700mila. Il governo ha annunciato il trasferimento delle squadre di salvataggio, operative da un mese nella regione di Beira. “Abbiamo cominciato a riposizionare i mezzi. Un elicottero è già sul posto”, ha reso noto la direttrice dell’organismo Augusta Maita.
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