
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
L’Ue ha approvato una nuova serie di provvedimenti per contrastare le specie alloctone e tutelare la biodiversità locale.
Sono definite “specie aliene”, ma sarebbe più giusto parlare di specie alloctone. Si intendono quelle specie animali, ma anche vegetali, non originarie di un determinato ecosistema ma che sono state introdotte, più o meno volontariamente dall’uomo. L’introduzione di un essere vivente alloctono, insieme alla scomparsa degli habitat, al cambiamento climatico, all’eccessivo sfruttamento delle risorse e all’inquinamento, rappresenta una delle maggiori minacce alla biodiversità autoctona.
Alcune specie inserite in un nuovo ambiente non riescono a sopravvivere mentre altre si adattano perfettamente ed entrano in competizione con le specie locali. Oltre ad impoverire la biodiversità europea le specie invasive possono avere pesanti ripercussioni anche sul piano economico. Tra le specie più dannose dal punto di vista economico si segnalano la cozza zebrata (Dreissena polymorpha), il gambero rosso della Lousiana (Procambarus clarkii), il visone americano (Mustela vison) e il giacinto d’acqua (Eichornia crassipes). Per contrastare questo fenomeno l’Unione europea ha dato il via libera alle nuove regole, con entrata in vigore prevista il primo gennaio 2015.
«Questa norma rappresenta una tappa importante nell’affermare il valore della biodiversità in Europa – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – che costituisce un fattore chiave per lo sviluppo della nostra economia». L’Ue ha stilato una lista delle specie più dannose, tra queste c’è lo scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis), ormai diffuso in diverse regioni d’Italia e che sta soppiantando lo scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris). «In base alle nuove regole l’Italia si dovrà impegnare a eradicare le colonie e rendere più forte il divieto di commercio e possesso, già introdotto con decreto» spiega Piero Genovesi dell’Ispra.
Tra gli altri animali che potrebbero entrare nella “lista nera” ci sono un’altra specie di scoiattolo, lo scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii), proveniente dalla Thailandia, e la nutria (Myocastor coypus), accusata di indebolire gli argini dei fiumi e di mettere a rischio la sopravvivenza di piante e uccelli di fiume. L’Ue ha quindi deciso di eliminare gli “invasori”, si tratta di una scelta inevitabile se si vuole preservare la diversità biologica dell’Europa. È però giusto ricordare che le specie alloctone sono totalmente incolpevoli, sono giunte nel Vecchio continente contro la loro volontà ed è l’uomo che le ha introdotte, per motivi economici, venatori e alimentari, dando origine al problema.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.