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Il secondo sciopero mondiale per il clima coincide con il quarto anniversario dell’enciclica sull’ambiente Laudato Si’ del Papa. E il cardinale Turkson scrive agli scienziati: “La nostra generazione ha un dovere morale verso i giovani”.
Nel giorno del secondo sciopero mondiale per il clima, anche il Vaticano si schiera con forza accanto a Greta Thunberg e ai ragazzi di Fridays for Future: lo fa attraverso una lettera aperta che il cardinale Peter Turkson, prefetto per lo Sviluppo umano integrale della Santa sede, rivolge a tutta la comunità scientifica mondiale, in cui avvisa che “negli ultimi mesi i giovani sono diventati sempre più espliciti, come si rileva ad esempio, negli imponenti scioperi per l’ambiente. La loro frustrazione e rabbia verso la nostra generazione è palese. Rischiamo di finire per derubarli del loro futuro, nonché lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia”.
Il Messaggio del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale alla comunità scientifica, a quattro anni dalla pubblicazione della #Enciclica dei #PapaFrancesco #Laudatosìhttps://t.co/wCwYJRxWjp
— Vatican News (@vaticannews_it) 24 maggio 2019
La presa di posizione della Chiesa è tanto netta anche perché il Global strike for change del 24 maggio coincide anche con il quarto anniversario dell’enciclica Laudato Si’ promulgata da Papa Francesco, la prima a contenere dei fortissimi riferimenti proprio all’emergenza climatica del pianeta Terra. Sono moltissime, infatti, le citazioni di passaggi dell’enciclica che il cardinale Turkson utilizza nella sua lettera: “La soglia di 1,5 gradi – ricorda il cardinale – è una soglia fisica critica, in quanto consentirebbe ancora di evitare molti impatti distruttivi dei cambiamenti climatici causati dall’uomo, come la regressione delle principali calotte glaciali e la distruzione della maggior parte delle barriere coralline tropicali. In particolare, salvaguarderebbe probabilmente la nostra casa comune dal trasformarsi in una serra“.
Le immagini del corteo che da piazza Cairoli sta colorando le strade di #Milano per il #ClimateStrike organizzato dal movimento #FridaysForFuture https://t.co/MACxzOujEo pic.twitter.com/PZgOBP8mrP
— LifeGate (@lifegate) 24 maggio 2019
Con il riscaldamento globale di circa un grado verificatosi dalla rivoluzione industriale, stiamo già assistendo al grave impatto dei cambiamenti climatici sulle persone, in termini di condizioni meteorologiche estreme, quali siccità, inondazioni, innalzamento del livello del mare, tempeste devastanti e feroci incendi. La crisi climatica sta raggiungendo proporzioni senza precedenti. Pertanto, “l’urgenza on potrebbe essere maggiore”.
Leggi anche: Laudato si’, l’enciclica che vuole rivoluzionare lo sviluppo
Ma secondo il Vaticano la soglia di 1,5 gradi entro cui limitare l’aumento del riscaldamento globale “è anche una soglia morale: si tratta dell’ultima possibilità di salvare tutti quei paesi e i molti milioni di persone vulnerabili che si trovano nelle regioni costiere. Sono i poveri a pagare il prezzo più alto dei cambiamenti climatici. Tanto l’esperienza comune della vita ordinaria, quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera. Dobbiamo rispondere con coraggio alle grida sempre più angoscianti della terra e dei suoi poveri”.
Stockholm right now. #FridaysforFuture #SchoolStrike4Climate pic.twitter.com/S63wZMWTyq — Greta Thunberg (@GretaThunberg) 24 maggio 2019
E a proposito dello sciopero dei giovani, Turkson ricorda che “il richiamo allarmante degli scienziati ad agire per prenderci cura della nostra casa comune che va in pezzi è anche sostenuto da un appello molto potente che viene dalle giovani generazioni, il cui futuro è minacciato: i giovani esigono da noi un cambiamento e vi è un attivo movimento di alunni e studenti che si leva in tutto il mondo. Ci chiedono di realizzare l’urgente transizione alle fonti di energia rinnovabile in linea con l’Accordo di Parigi e di mettere fine all’era dei combustibili fossili”.
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