Venezia, le grandi navi da crociera non sono più le benvenute nella laguna

Dopo cinque anni di studi, progetti, rinvii e proteste dei cittadini veneziani, il governo ha finalmente fermato l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia, davanti piazza San Marco: le grandi navi d’ora in poi verranno dirottate al porto di Marghera. “Dopo tanti mesi di studio e di lavoro abbiamo trovato una soluzione”, ha assicurato il

Dopo cinque anni di studi, progetti, rinvii e proteste dei cittadini veneziani, il governo ha finalmente fermato l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia, davanti piazza San Marco: le grandi navi d’ora in poi verranno dirottate al porto di Marghera.

“Dopo tanti mesi di studio e di lavoro abbiamo trovato una soluzione”, ha assicurato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio al termine della riunione del Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia. “Via le grandi navi dalla Giudecca e dal bacino di San Marco. Le grandi navi arriveranno a Marghera, si fermeranno nel canale nord. Non vi sono interferenze con il traffico commerciale quindi le due attività possono coesistere”.

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Dopo 5 anni di progetti, rinvii e proteste, è arrivata la decisione: le Grandi Navi fermeranno a Marghera. Ma ci vorranno ancora 3 anni di transizione © Marco Secchi/Getty Images

Tutte a Marghera

Inizia adesso una fase transitoria, in attesa che il terminal di Marghera sia attrezzato per lavorare “con nuovi criteri più oggettivi, che tengano conto di tutte le variabili architettoniche, paesaggistiche e ambientali per preservare al massimo la laguna. L’idea è sfruttare al massimo gli attuali canali esistenti, senza scavarne di nuovi”. Secondo Delrio “è possibile sviluppare il porto, far arrivare le crociere, senza per questo mettere a rischio il patrimonio di Venezia”.

Questa fase dovrebbe durare tre anni, al fine di “mitigare ulteriormente gli effetti della navigazione sul canale della Giudecca”, l’autorità marittima adotterà un’ordinanza con la quale consolidare le limitazioni già oggi vigenti valutando la possibilità di definire un limite tecnicamente sostenibile.

La questione era al centro, ormai dal 2012, di un dibattito politico e giuridico molto intricato: il decreto voluto dagli allora ministri Corrado Clini e Corrado Passera aveva vietato il transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori a 40mila tonnellate di stazza lorda, ma la decisione era stata ribaltata dal Tar nel 2014.

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