L’Italia, al momento, non è un Paese per attivisti. Quando si contesta lo status quo si rischia la punizione penale, civile, sociale, e a volte anche quella fisica.
Venezia, le grandi navi da crociera non sono più le benvenute nella laguna
Dopo cinque anni di studi, progetti, rinvii e proteste dei cittadini veneziani, il governo ha finalmente fermato l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia, davanti piazza San Marco: le grandi navi d’ora in poi verranno dirottate al porto di Marghera. “Dopo tanti mesi di studio e di lavoro abbiamo trovato una soluzione”, ha assicurato il
Dopo cinque anni di studi, progetti, rinvii e proteste dei cittadini veneziani, il governo ha finalmente fermato l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia, davanti piazza San Marco: le grandi navi d’ora in poi verranno dirottate al porto di Marghera.
“Dopo tanti mesi di studio e di lavoro abbiamo trovato una soluzione”, ha assicurato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio al termine della riunione del Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia. “Via le grandi navi dalla Giudecca e dal bacino di San Marco. Le grandi navi arriveranno a Marghera, si fermeranno nel canale nord. Non vi sono interferenze con il traffico commerciale quindi le due attività possono coesistere”.
Tutte a Marghera
Inizia adesso una fase transitoria, in attesa che il terminal di Marghera sia attrezzato per lavorare “con nuovi criteri più oggettivi, che tengano conto di tutte le variabili architettoniche, paesaggistiche e ambientali per preservare al massimo la laguna. L’idea è sfruttare al massimo gli attuali canali esistenti, senza scavarne di nuovi”. Secondo Delrio “è possibile sviluppare il porto, far arrivare le crociere, senza per questo mettere a rischio il patrimonio di Venezia”.
Questa fase dovrebbe durare tre anni, al fine di “mitigare ulteriormente gli effetti della navigazione sul canale della Giudecca”, l’autorità marittima adotterà un’ordinanza con la quale consolidare le limitazioni già oggi vigenti valutando la possibilità di definire un limite tecnicamente sostenibile.
#Comitatone ha deciso: #Venezia stop alle #grandinavi nel bacino di San Marco. Andranno a Porto Marghera pic.twitter.com/O7Esr8zi85
— Tgr Rai Veneto (@TgrVeneto) 7 novembre 2017
La questione era al centro, ormai dal 2012, di un dibattito politico e giuridico molto intricato: il decreto voluto dagli allora ministri Corrado Clini e Corrado Passera aveva vietato il transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori a 40mila tonnellate di stazza lorda, ma la decisione era stata ribaltata dal Tar nel 2014.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Mase chiede 221 integrazioni ai proponenti del ponte sullo stretto. Per le associazioni ciò dimostra che il progetto “non sta in piedi”.
Il decreto Pnrr alla Camera, apre le porte ad associazioni “a sostegno della maternità”: sit-in a Montecitorio a sostegno della legge 194 sull’aborto.
Aumentano le critiche al ponte sullo stretto. Dopo i partiti di opposizione, due nuovi esposti arrivano alle procure di Messina e Reggio Calabria.
La legge 185/90 è a rischio: forse non avremo più un quadro chiaro sull’export di armi italiane proprio mentre il settore è sempre più florido.
Ilaria Salis resta in carcere a Budapest: respinta la richiesta di domiciliari dopo 13 mesi di reclusione. L’italiana condotta di nuovo in aula in catene.
Centomila persone alla manifestazione di Libera! per le vittime della mafia. L’abbraccio tra don Ciotti e Antonio Decaro: “È la tua vita che parla”.
Dal 18 marzo al 31 maggio 2024 si può fare richiesta per il bonus psicologo relativo all’anno 2023: arriva a un massimo di 1.500 euro, a seconda dell’Isee.
In Italia il 19 marzo è la Festa dei papà. Un ruolo che sta cambiando profondamente negli ultimi anni, abbattendo stereotipi e pregiudizi di genere e contribuendo a creare una nuova cultura della genitorialità.