Tra 10 anni le auto elettriche si ricaricheranno wireless, ovunque

La diffusione delle auto elettriche dipende dalla ricarica e dal prezzo. A breve costeranno meno e si caricheranno anche in movimento.

Entro una decina d’anni sarà possibile ricaricare le auto elettriche o ibride plug-in praticamente ovunque: in garage, nei parcheggi pubblici o addirittura guidando in autostrada. Un’evoluzione tecnica che darà un forte, fortissimo impulso alla diffusione della mobilità sostenibile e consentirà di fruire con maggiore facilità dei veicoli a basso impatto ambientale.

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La ricarica induttiva da 20 kW dell’Oak Ridge National Laboratory

Induzione ad alta efficienza

La ricarica wireless è la nuova frontiera dell’automobile. A detta dei ricercatori dell’Oak Ridge National Laboratory – il più grande laboratorio nazionale americano di scienze interdisciplinari e tecnologia, gestito dal dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti – la rigenerazione delle celle senza connessioni via cavo sarà la tecnologia che, in un futuro poco lontano, renderà accessibile a chiunque l’utilizzo di auto elettriche. Il centro di ricerca del Tennessee, con il quale collabora la casa automobilistica Toyota, ha sviluppato un sistema di ricarica da 20 chilowatt (kW) ad alta efficienza (si parla del 90 per cento) che avvicina le prestazioni delle colonnine a elevata capacità maggiormente diffuse. E all’orizzonte vi è già un’evoluzione a cinquanta kW, oltre alla vera e propria rivoluzione attesa entro poco più di un decennio: la ricarica in movimento.

 

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Il sistema di ricarica induttiva Qualcomm Halo

Dite addio ai connettori

Un sistema a induzione che consenta di rigenerare le batterie mentre si guida: non si tratta di fantasia, ma di un orizzonte concreto che prevede inizialmente molteplici micro iniezioni sporadiche, poi continue, senza la necessità di ricorrere ai connettori. Un traguardo ogni giorno più vicino, complice l’impegno della multinazionale americana Qualcomm, già sponsor della Formula E, massima espressione dell’automobilismo sportivo a basse emissioni. In proposito, il progetto Halo, piattaforma di ricarica vicina alla produzione in serie, può oggi operare sino a una potenza di ventidue kW, ma “esistono già soluzioni da duecento kW – afferma Grzegorz Ombach, responsabile della divisione Engineering di Qualcomm – dedicate ai bus elettrici e ottenute accorpando più unità di rigenerazione”. “Il vero futuro, in ogni caso, è la ricarica dinamica, con strade e autostrade puntellate da piastre a induzione: sarà possibile guidare e al tempo stesso veder aumentare l’autonomia”.

Le auto elettriche si ricaricano come uno smartphone

La tecnologia wireless si basa essenzialmente sull’abbinamento di un induttore (inserito in un cuscinetto posato a terra, oppure sotto l’asfalto) e un ricevitore a bordo dell’auto: il sistema sfrutta la risonanza creata dalle variazioni d’intensità del campo magnetico, trasferendo l’energia in modo simile ai dispositivi portatili, smartphone in primis. Una soluzione nella quale credono diversi costruttori; ad esempio Alphabet – holding cui fa capo Google – per la Google Car, oppure Nissan che, in collaborazione con lo studio inglese d’architettura e design Foster and Partners, sta affinando un concept di stazione diffusa grazie al quale le vetture potranno rigenerare le celle semplicemente restando parcheggiate a bordo strada.

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Ricarica induttiva

Batterie più piccole, prezzi più bassi

Il primo passo per la diffusione della nuova tecnologia consisterà nella ricarica wireless stazionaria, disponibile entro un paio d’anni per ogni garage privato. Il secondo step, atteso nel 2020, porterà alla diffusione pubblica di questa soluzione, sfruttabile nelle aree di sosta, a bordo strada e negli stalli delimitati dalle strisce blu, mentre nel 2025 si assisterà all’apice del cambiamento, con i primi tratti stradali a ricarica induttiva. Un’evoluzione epocale che consentirà una fruizione agevolata delle auto elettriche; le Case costruttrici potranno infatti realizzare vetture con batterie più piccole e leggere, quindi più economiche, e al tempo stesso sarà possibile muoversi con consumi d’energia ridotti. In aggiunta, lo smaltimento delle celle, di minori dimensioni, risulterà semplificato e comporterà un minore impatto ambientale. La ricarica induttiva potrebbe essere l’asso pigliatutto della mobilità elettrica.

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