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A partire dal 2019, ogni vettura Volvo sarà dotata di un motore ibrido o elettrico. La casa svedese svolta verso la sostenibilità interrompendo lo sviluppo dei propulsori più inquinanti. Pioniere del cambiamento la nuova crossover XC40.
Dal 2019, ogni modello prodotto dalla Volvo avrà un motore a zero emissioni. Il costruttore svedese ha infatti annunciato una svolta in favore dell’elettrificazione dell’intera gamma. Non si tratta, a dire il vero, del primo annuncio in tal senso nel mondo automotive, ma costituisce un passaggio cruciale per la concretezza con la quale è stato formulato. Capostipite di questa transizione sarà infatti la nuova crossover XC40. Una vettura fondamentale nel processo di rilancio del marchio nordico ad opera della cinese Geely, che controlla il brand di Göteborg, oltre che il punto d’approdo di un progetto globale, basato su di un’inedita piattaforma, denominata CMA (Compact Modular Architecture) e che consente – a fronte di un unico pianale e di conseguenti marcate economie di scala – di optare per ogni genere di motorizzazione sostenibile.
La XC40 sarà la prima Volvo a zero emissioni, vale a dire alimentata mediante sole batterie. Un’auto di rottura rispetto alla tradizione, tanto da portare in dote lo stop alla progettazione delle motorizzazioni tradizionali, specie Diesel. Al di là degli affinamenti già in programma dedicati ai propulsori a benzina e a gasolio esistenti, dopo il debutto della XC40 il costruttore svedese non investirà più in nessun nuovo motore alimentato esclusivamente mediante combustibili fossili. Ingenti risorse verranno piuttosto destinate allo sviluppo dei sistemi ibridi, spaziando dalla tecnologia mild hybrid a 48 Volt – con il motore a zero emissioni che funge da semplice supporto a quello termico – alla soluzione di tipo plug-in, con le vetture in grado di percorrere decine di chilometri in modalità esclusivamente elettrica, complice l’adozione di accumulatori particolarmente potenti e, soprattutto, ricaricabili non solo nelle fasi di decelerazione e non di carico del motore, ma anche mediante la rete elettrica domestica o le colonnine pubbliche.
La XC40, come accennato, va considerata una vettura di transizione. Sarà infatti la prima elettrica del marchio svedese, sfrutterà la piattaforma a motore trasversale recentemente introdotta dalla casa madre cinese, inaugurerà una nuova corrente stilistica caratterizzata da linee scolpite e spigoli netti e, dulcis in fundo, schiuderà le porte a una nuova famiglia di motori ibridi. L’attuale gamma Volvo può infatti contare sul modulo plug-in T8, costituito da un 4 cilindri 2.0 a benzina sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico, attivo sulle ruote anteriori e abbinato a un motore elettrico da 82 cv che trasmette il moto al retrotreno. Una configurazione raffinata, e costosa, che porta in dote da un lato la trazione integrale, dall’altro 400 cv e 640 Nm di coppia oltre a percorrenze di quasi 50 km/l e a un’autonomia, in modalità puramente elettrica, di alcune decine di chilometri. Ebbene, in occasione del debutto della XC40 verrà introdotto un inedito powertrain ibrido, più economico e parsimonioso, denominato T5 Twin Engine. Vale a dire un tre cilindri sovralimentato a iniezione diretta della benzina abbinato a un motore elettrico, corredato della trazione anteriore oltre che di una trasmissione automatica a doppia frizione a sette marce. Un ulteriore passo verso la sostenibilità, dato che la nuova tecnologia promette consumi ed emissioni di CO2 molto contenuti.
Alla prima elettrica pura, costruita in Cina, si affiancheranno altre quattro vetture a batteria entro il 2021. Di queste, due a marchio Volvo e due sotto l’egida Polestar – la divisione sportiva della casa svedese – destinata a divenire un vero e proprio brand per i modelli a zero emissioni ad alte prestazioni. Tra le caratteristiche comuni alle nuove auto vi sarà un’autonomia di almeno 500 km. Un valore tra i migliori sul mercato per un marchio che, complice la svolta sostenibile alle porte, conta di vendere oltre un milione di esemplari “elettrificati” entro il 2025.
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