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L’Aifa ha stabilito che la pillola anticoncezionale sarà gratuita per le donne di tutte le fasce d’età. Sono ancora molti però gli aspetti da chiarire.
Ultimo aggiornamento: 25 maggio 2023
Il 24 maggio 2023 il Consiglio di amministrazione dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha rinviato la decisione per rendere gratuita la pillola anticoncezionale in Italia, dopo che era stato dato il via libera il 22 aprile. La motivazione è che “le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema sanitario nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità”. Ora si dovrà ricominciare da capo.
Il 22 aprile 2023, in occasione della Giornata nazionale per la salute della donna, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) competente per l’attività regolatoria dei farmaci, ha dato il via libera alla decisione di rendere gratuita la contraccezione orale per le donne di tutte le fasce d’età e non solo per coloro che hanno meno di 25 anni come già succedeva in alcune regioni. Il costo totale per le casse dello Stato è stato stimato in circa 140 milioni di euro l’anno secondo Giovanna Scroccaro, presidente del Comitato prezzi e rimborsi dell’Aifa che ha lavorato insieme a una commissione tecnica per raggiungere questo risultato. La decisione, però, non riguarda tutti i contraccettivi ormonali, né tutte le pillole anticoncezionali e, soprattutto, non è ancora entrata in vigore.
Attualmente il mercato offre una vasta quantità di prodotti e per rendere la contraccezione gratuita in Italia l’Agenzia italiana del farmaco ha valutato i prodotti meno cari all’interno di tre categorie di farmaci contraccettivi, raccomandando di renderne gratuiti alcuni all’interno di ogni categoria. Non si tratta di una decisione semplice, in quanto la legge italiana impone che quando un farmaco diventa rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale, il suo prezzo vada rinegoziato con le aziende farmaceutiche e questo processo può richiedere molto tempo.
Per quanto riguarda invece la tipologia di medicinali che rientrano in questa decisione, non è chiaro di quali si tratti esattamente. La presidente del Comitato prezzi e rimborsi Scroccaro ha parlato, infatti, di “farmaci contraccettivi” e questa dichiarazione non chiarisce se saranno compresi solo quelli orali, quindi la pillola, oppure anche altre tipologie come gli anelli vaginali o i cerotti ormonali. Altri metodi anticoncezionali come i cosiddetti metodi barriera, cioè i preservativi maschili o femminili, o dispositivi intrauterini e sottocutanei, non essendo considerati farmaci, sono esclusi dalla decisione.
Riguardo le tempistiche, il Comitato ha fatto sapere che i tecnici hanno voluto portare a termine la decisione prima della scadenza del loro mandato e prima dell’arrivo della riforma dell’Agenzia prevista per l’estate, che comporterà un radicale riassetto gestionale e amministrativo. La decisione, però, non è ancora confermata. Per renderla effettiva il Consiglio di amministrazione dell’Aifa deve esprimere il proprio parere e la decisione finale deve essere infine pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Sono proprio questi passaggi ad aver rallentato il procedimento. E la decisione finale non è scontata, nonostante sia stata presentata come tale. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha dichiarato, per conto del ministro della Sanità Orazio Schillaci, che la pillola anticoncezionale per tutte le donne sarà gratuita se non comporterà uno sforamento del tetto della spesa farmaceutica. Il ministro ha inoltre aggiunto che sarà il Consiglio di amministrazione dell’Aifa a valutare se il parere favorevole espresso dal Comitato prezzi e rimborsi si tradurrà o meno in un via libera alla gratuità dei farmaci anticoncezionali e questa decisione non arriverà probabilmente prima di fine maggio.
Il Comitato prezzi e rimborsi di Aifa non ha preso una decisione solo in merito ai farmaci anticoncezionali, ma nella stessa seduta ha reso gratuiti anche i farmaci di prevenzione per il virus dell’Hiv, la cosiddetta PrEP, cioè la profilassi pre-esposizione al virus. Secondo Scroccaro la decisione di rendere gratuito questo farmaco è stata più semplice rispetto ai farmaci anticoncezionali, in quanto non sarà disponibile in farmacia, ma verrà prescritta dai medici specialisti e “il prezzo pagato dagli ospedali che acquistano questi farmaci ha un impatto di spesa minimo, di qualche centinaio di migliaia di euro”.
La presidente ha inoltre aggiunto che la decisione è stata presa in quanto esistono importanti evidenze che dimostrano come questa profilassi possa dare un grande contributo in termini di prevenzione dell’infezione e come questa potrebbe avere un impatto benefico sulla spesa per i farmaci antivirali per coloro che hanno già contratto il virus. Quella di rendere alcuni farmaci anticoncezionali gratuiti è sicuramente una decisione importante, che va verso una maggiore implementazione dei diritti delle donne, ma ci sono ancora dei lati oscuri che rendono questo provvedimento ancora non del tutto confermato. La decisione, infatti, lascia fuori dalla rimborsabilità diversi contraccettivi, nonostante la legge 405 del 1975 che ha istituito i consultori e poi la 194 del 1978 che ha reso legale l’aborto, prevedano una contraccezione gratuita e accessibile in tutte le sue forme.
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