Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Alcune grandi imprese hanno deciso di soddisfare le richieste dei consumatori e hanno eliminato l’olio di palma dai propri prodotti.
I consumatori spesso non se ne rendono conto ma possiedono un grande potere, in grado di influenzare il mercato e il comportamento delle imprese. Da un grande potere, si sa, derivano grandi responsabilità, cui solitamente gli acquirenti rifuggono. Non questa volta, parliamo infatti di casi in cui la pressione dei consumatori ha portato a risultati concreti.
La battaglia in questione è quella relativa all’olio di palma, sempre meno gradito dai consumatori per motivazioni etiche, ambientali e di salute. L’olio di palma è un grasso di origine vegetale che si ricava dalla spremitura della polpa del frutto della palma da olio coltivata nelle regioni umide del pianeta, come Indonesia, Malesia ed America Latina ed è presente in moltissimi prodotti alimentari e cosmetici.
L’olio di palma ha una percentuale di grassi saturi non idrogenati pari al 50 per cento ed è molto diffuso in virtù dei suoi ridotti costi di produzione e dell’elevata resistenza alla temperatura e all’irrancidimento. La coltivazione di palma da olio non certificata contribuisce inoltre sensibilmente alla deforestazione in Asia e sta spingendo all’estinzione oranghi e tigri di Sumatra, senza contare le popolazioni locali le cui piccole coltivazioni vengono rimpiazzate da intensive produzioni industriali.
In seguito ai numerosi messaggi contro l’olio di palma che gli utenti hanno pubblicato sul profilo Facebook di Plasmon, oltre a decine di lettere e a una petizione online su Change.org, l’azienda ha deciso di eliminare questo ingrediente dai suoi biscotti. La nuova ricetta del biscotto contiene olio di girasole e di oliva e Plasmon invita i propri clienti ad andare sul sito Tiabbiamoascoltato.it, creato ad hoc per sfruttare questa conversione, e prenotare una confezione di biscotti che verrà inviata gratuitamente a casa fino a esaurimento scorte.
Chiara, Francesca, Serena, Lucia… #tiabbiamoascoltato e siamo felici di farti scoprire il nuovo biscotto Plasmon senza olio di palma. Ti aspettiamo su www.tiabbiamoascoltato.it
Pubblicato da Mamme e Plasmon su Martedì 1 marzo 2016
Anche Colussi dice basta all’olio di palma. L’azienda ha deciso di sostituirlo con l’olio di girasole e di cambiare anche la farina utilizzata per i biscotti, che sarà integrale o semi integrale (tipo 2). “Si tratta di una scommessa in cui crediamo – ha affermato Massimo Crippa, direttore commerciale del gruppo – le modifiche apportate alle ricettazioni comportano una maggiore spesa per le materie prime e in alcuni casi anche una certa difficoltà di reperimento, come ad esempio per la farina tipo 2, poco disponibile per i volumi di cui avevamo bisogno”.
Mulino Bianco ha lanciato i primi biscotti senza olio di palma del proprio marchio lo scorso dicembre, sostituendo l’olio di palma con olio di girasole. La scelta, dettata dalle assidue richieste dei consumatori, era stata anticipata da Guido Barilla qualche mese fa in una conferenza stampa, nella quale spiegava la scelta aziendale di ridurre progressivamente l’impiego dell’olio di palma.
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