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Raccolti presso i gommisti una volta dismessi, vengono lavorati e tornano a “vivere” come materiale per le piste di atletica o di pallacanestro, come materiali isolanti per le strade e l’edilizia o come protezione per aiuole e spartitraffico.
Sono circa 350.000 le tonnellate di pneumatici che
ogni arrivano a fine vita in Italia e, di queste, ne sono state
raccolte circa 240.000 solo nel 2012, secondo le
stime fornite da Ecnopeus, una delle organizzazioni
che si occupa dal 2011 della gestione dei pneumatici fuori uso
(Pfu).
Pneumatici che vengono raccolti direttamente dai nostri gommisti di
fiducia, dalle officine o dalle stazioni di servizio, senza
dimenticare le migliaia di tonnellate (14 per l’esattezza),
raccolte direttamente dai cosidetti “stock storici”, che giacciono
spesso abbandonati in piazzali o capannoni a seguito del fallimento
delle società che avevano intrapreso attività di
recupero.
Ma non sempre questo rifiuto viene raccolto o conferito
regolarmente e sono ancora molte le tonnellate di pneumatici fuori
uso che fuoriescono dal percorso stabilito per legge.
Per questo motivo un altro Consorzio attivo sul territorio
nazionale e che conta ormai 160 soci, EcoTyre, ha avviato un progetto
pilota in Val di Susa, per sensibilizzare i cittadini ed evitare
che questi rifiuti continuino ad essere abbandonati incivilmente.
Il Consorzio, che ritira uno pneumatico ogni secondo,
raccoglierà gratuitamente gli pneumatici consegnati presso i
Centri di Raccolta, azzerando i costi a carico del Comune, e quindi
della cittadinanza.
Cosa accade una volta che lo pneumatico viene
raccolto? Lo si può lavorare meccanicamente
rendendolo una sorta di polvere, pronta per essere impiegata per la
costruzione di piste di atletica, di pallacanestro, delle
protezioni delle aiuole o degli spartitraffico.
Ecopneus, ad esempio, ha avviato un progetto in provincia di
Bolzano, che prevede di aggiungere la gomma da riciclo da Pfu,
sotto forma di polverino di dimensioni inferiori al millimetro, al
conglomerato bituminoso normalmente utilizzato per asfaltare le
nostre strade.
Il risultato, monitorato fin dal 2011, è stato quello di
ottenere una pavimentazione dalle prestazioni superiori agli
asfalti tradizionali sotto molti punti di vista: durano di
più, resistenza meglio agli agenti atmosferici e riducono di
molto la rumorosità dei veicoli in transito, dimezzandone
addirittura il carico acustico.
Al prossimo cambio gomme, assicuratevi che il vostro pneumatico
venga raccolto in maniera intelligente.
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