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Pos obbligatorio, cosa succederà con la soglia a 60 euro?
Perché il governo ha eliminato l’obbligo di Pos per le transazioni sotto i 60 euro? E cosa succederà ora per i pagamenti con carte e bancomat?
La legge di Bilancio prevede l’eliminazione delle multe per chi rifiuta i pagamenti con carte e bancomat al di sotto dei 60 euro.
Di fatto è un addio all’obbligo di Pos, anche se il governo Meloni ha fatto sapere che è in corso un’interlocuzione con la Commissione europea sul tema e le regole potrebbero cambiare durante la discussione della manovra in Parlamento. La scelta del governo rischia di avere ripercussioni anche sul fronte dell’evasione fiscale, incentivando i pagamenti in contanti? E perché è stata stabilita la soglia dei 60 euro? Per provare a rispondere a queste domande Money.it ha parlato con Paolo Gatelli, docente di Ict e società dell’informazione dell’Università Cattolica e senior research manager del Cetif, Centro di ricerca della stessa università.
Pos, perché la soglia è stata fissata a 60 euro
Il governo Meloni ha quindi deciso di eliminare le multe per esercenti e professionisti che rifiutano i pagamenti elettronici per cifre inferiori a 60 euro. Ma perché proprio questa soglia? Di certo c’è la volontà di alleggerire il peso delle commissioni sugli esercenti, ma va ricordato che si tratta di commissioni molto basse.
Inoltre, ricorda il docente della Cattolica, “anche il contante ha dei costi, per il sistema e per il singolo esercente”. La soglia dei 60 euro, comunque, sembra non essere stata scelta del tutto casualmente. Gatelli sottolinea, infatti, come degli studi condotti dal Cetif facciano emergere i dati medi sulle spese effettuate con i diversi strumenti di pagamento.Per il contante la spesa media per la singola transazione si aggira tra i 10 e i 20 euro, una cifra che sale con i pagamenti digitali: per le carte si arriva intorno ai 47 euro e per i bancomat ci si avvicina ai 60. Ma restando al di sotto di questa soglia. “Il perché della scelta precisa dei 60 non me lo spiego“, afferma Gatelli, ipotizzando però che si voglia “andare a prendere tutti i pagamenti di tagli medi”. Pagamenti che, apparentemente molto spesso, vengono effettuati con carte e bancomat.
L’eliminazione dell’obbligo di Pos, per quanto ancora da confermare dopo l’interlocuzione con l’Ue, per alcuni rischia di essere un errore che favorirà l’evasione, per altri non cambierà di fatto nulla in quanto la norma sarebbe già superata dalla realtà, considerando i tanti micro-pagamenti che già vengono effettuati digitalmente.
L’articolo completo a cura di Stefano Rizzuti è su money.it
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