
Un’azienda italiana si è trasformata in un’eccellenza nell’innovazione sostenibile, basata sui principi dell’economia circolare.
L’impegno di Davines nella ricerca sull’agricoltura rigenerativa biologica e nella tutela del suolo passa attraverso la scelta di ingredienti responsabili.
Il primo esperimento è molto semplice, tanto che lo provano anche i bambini che vengono in gita in questo campo. Basta passare la mano attraverso due colture di grano: un gruppo di spighe ha il fusto decisamente più forte e flessibile quando viene piegato con la mano, nell’altro gruppo le spighe risultano molto meno elastiche. Anche a una persona non esperta bastano pochi secondi per intuire la differenza tra gli effetti dell’agricoltura convenzionale e quelli dell’agricoltura rigenerativa biologica.
A guidare il breve esperimento è Dario Fornara, esperto di suolo a capo di Eroc, European regenerative organic centre, un centro di ricerca del Gruppo Davines, azienda nota per i suoi shampoo e prodotti cosmetici naturali e per il suo impegno per la sostenibilità. Eroc è il primo centro di formazione e ricerca in Italia e in Europa nel campo dell’agricoltura biologica rigenerativa guidato da un’industria cosmetica, che occupa un sito di 17 ettari di fronte al Davines Group Village, a Parma, la sede del gruppo che funziona 100 per cento con energie rinnovabili.
Per agricoltura biologica rigenerativa si intende un insieme di principi e pratiche di coltivazione in grado di contribuire a mitigare i cambiamenti climatici attraverso il miglioramento della qualità e salute del suolo. Queste pratiche si fondano su alcuni principi di base quali: minimo disturbo del suolo, colture di copertura, rotazione delle colture, fertilizzanti biologici e promozione della biodiversità negli agroecosistemi.
Potrebbero sembrare due mondi lontani, l’agricoltura e la cosmetica, ma le formule dei prodotti Davines si basano su ingredienti naturali e per l’azienda trovare un approccio di coltura più sostenibile è una priorità da diversi anni. “Tutelare la biodiversità e minimizzare l’impatto sul suolo significa incorporare i principi dell’agricoltura rigenerativa biologica”, spiega Fornara. Il campo di Eroc è nato nel 2021 in partnership con il Rodale Institute, istituzione americana che cura lo standard Roc – Regenerative organic certified, ed è un campo con 188 lotti di ricerca e 22 specie di piante coltivate a rotazione, tra cui frumento, mais, calendula, melissa, camomilla. Proprio la calendula è uno degli otto ingredienti certificati Roc protagonista delle formule Davines (si trova nel burro corpo e capelli We stand/for regeneration hair, body and face butter, con il 93,25 per cento di ingredienti naturali e l’85,5 per cento di ingredienti biodegradabili).
Il centro Eroc non può rifornire di tutte le materie prime per la produzione, per questo per Davines diventa fondamentale stabilire partnership con fornitori di fiducia, aziende agricole in tutta Italia e non solo, allineate a questi valori, come spiega Mark Giannandrea, General Manager di Davines: “A oggi, il 20,3 per cento del valore degli acquisti effettuati presso la sede di Parma proviene da fornitori indipendenti situati entro 80 km dalla nostra sede. Siccome noi stessi siamo una BCorp, cerchiamo di diffondere questo modello anche ad altri. Alla fine del 2023, abbiamo incoraggiato con orgoglio 19 fornitori della nostra sede di Parma, 2 distributori internazionali e 4 saloni internazionali a diventare B Corp”.
Allo stesso modo, Fornara guida i fornitori che sono pronti nella transizione verso l’agricoltura rigenerativa biologica, attivando collaborazioni e promuovendo il modello anche oltre l’Italia. Ad esempio, nella linea di colorazione semipermanente The Present Time si trova un olio di cocco proveniente dallo Sri Lanka certificato Roc.
“Oltre il 60 per cento di tutta la biodiversità del Pianeta è nel suolo”, continua Fornara, “in un cucchiaino di terreno sano si trovano miliardi di micro organismi che fanno funzionare un sistema vivo e complesso dal quale dipende la nostra stessa vita, senza che ce ne rendiamo conto”. Anche se è più facile pensare ai grandi mammiferi in via di estinzione come qualcosa da proteggere, e certamente lo sono, sotto i nostri piedi prolifera una vita ricca di cui ci curiamo troppo poco.
Il centro Eroc vuole spingere in avanti la ricerca sull’agricoltura rigenerativa biologica promuovendo anche studi scientifici, che scarseggiano in questo ambito e potrebbero aiutare a giustificare politiche migliori in ambito agricolo anche in Italia. Fornara e il suo team ne hanno appena pubblicato uno in cui comparano diversi altri studi, dimostrando come l’agricoltura biologica rigenerativa abbia effetti positivi su molti servizi ecosistemici del suolo, tra cui la fornitura di habitat, il ciclo dei nutrienti e dell’acqua, l’accumulo di carbonio organico e il mantenimento della struttura del suolo. Nell’articolo si dimostra anche che la qualità del cibo in termini di nutrienti è superiore nei sistemi biologici rigenerativi. Fornara precisa che sarebbero necessari maggiori studi di comparazione, soprattutto riguardo la resa su lungo termine dei terreni.
La transizione di un’azienda agricola verso l’agricoltura rigenerativa biologica è ben spiegato da Marta Galimberti, 33 anni, co fondatrice di Cascina Bagaggera in provincia di Lecco e vincitrice del The Good Farmer Award che Gruppo Davines assegna ogni anno ad agricoltrici e agricoltori under 35 che si sono distinti per le loro pratiche rigenerative. “Siamo un’azienda biologica dal 1995 già per scelta dei miei genitori”, spiega Galimberti, “ma a un certo punto abbiamo capito che non era più sufficiente e abbiamo iniziato una transizione verso pratiche rigenerative, trovando innumerevoli benefici per il terreno. Questo coinvolge anche delle tecniche di pascolo diverse per le nostre cento capre, ad esempio. Non è un passaggio semplice e sicuramente il sostegno economico del premio del Gruppo Davines è stato di grande aiuto” conclude. Bagaggera adotta diverse pratiche ispirate ai principi fondamentali dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica rigenerativa e si distingue come cascina sociale, orientata all’inclusione di persone con disabilità, nonché con tante attività per bambine e bambini.
Oltre 4mila persone l’anno visitano il centro Eroc di Davines. Non solo studenti e studentesse, ma istituzioni, rappresentanti di enti di ricerca e anche di altre aziende, soprattutto del territorio parmense, perché fare rete e collaborare è di fondamentale importanza. Tanto che nel 2020 il Gruppo Davines ha contribuito a fondare anche la Regenerative Society Foundation, la cui missione è contribuire alla transizione verso una nuova società ed economia rigenerativa, promuovendo il modello rigenerativo alle aziende, per avere il maggior impatto possibile in termini di circolarità, servizi ecosistemici e benessere delle persone. Un impegno che deve partire da un modo diverso di pensare il suolo che calpestiamo ogni giorno.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un’azienda italiana si è trasformata in un’eccellenza nell’innovazione sostenibile, basata sui principi dell’economia circolare.
Lo studio “Il valore di Inwit per l’Italia” evidenzia i vantaggi nel settore delle telecomunicazioni legati alla separazione tra infrastrutture e servizi.
Apple riduce del 60 per cento le emissioni globali e investe in riciclo, energia rinnovabile e processi produttivi a basse emissioni, per un tech più sostenibile.
Si dice che le donne non abbiano talento, tempo e temperamento per le materie Stem. Falso. Anche Women in Action aiuta a ribaltare la situazione.
Donald Trump sceglie la strada del protezionismo, annunciando dazi su Cina, Canada e Messico e promettendo di fare lo stesso anche con l’Unione europea.
293.444 stufe green distribuite alle famiglie locali, 381.830 tonnellate di legno risparmiate, oltre 240 nuovi posti di lavoro creati: sono i risultati del progetto sostenuto da Cassa Depositi e Prestiti attraverso l’adesione al programma Climate Action per la compensazione delle emissioni.
Nel report del VII Index Future Respect tutte le ombre e le luci dei report di sostenibilità. Ma tra i migliori spicca quello realizzato per Pizzoli.
Quali strumenti possono aiutare le imprese, grandi e piccole, nella transizione ecologica? Ne parliamo con Donato Iacovone, presidente di Bip.
Il gruppo Bennet, leader nel settore di ipermercati e proximity mall, ha improntato la strategia di sostenibilità su pianeta, persone e prodotti.