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La richiesta di veicoli che supportino la transizione verso un trasporto più sostenibile è in continua crescita. La movimentazione delle merci, mai come in questo momento storico, avverte il bisogno di cambiare rotta, puntando sullo svecchiamento dei veicoli e il rinnovamento del parco circolante all’insegna del rispetto ambientale. Una rivoluzione copernicana che, come ogni cambiamento
La richiesta di veicoli che supportino la transizione verso un trasporto più sostenibile è in continua crescita. La movimentazione delle merci, mai come in questo momento storico, avverte il bisogno di cambiare rotta, puntando sullo svecchiamento dei veicoli e il rinnovamento del parco circolante all’insegna del rispetto ambientale. Una rivoluzione copernicana che, come ogni cambiamento epocale, vive dell’iniziativa di soggetti che assumono il ruolo di precursori per l’intero settore, come fu Jimi Hendrix per il blues, Claude Monet per la pittura impressionista o Le Corbusier per l’architettura del XX secolo. Nel settore del trasporto commerciale, questa posizione di trend setter spetta a Scania. Il costruttore svedese, in occasione di Ecomondo, il Salone della green e della circular economy svoltosi a Rimini dal 7 al 10 novembre, ha presentato un innovativo motore a metano liquido destinato al trasporto pesante.
Il metano per la movimentazione delle merci a breve e medio raggio non è una novità. Diverso discorso per le lunghe distanze, cui si rivolge il nuovo propulsore da 13 litri di Scania. Un’unità in grado di erogare 410 cv e 2.000 Nm di coppia – quindi allineata nelle prestazioni a un comune motore Diesel – a fronte di un’autonomia di 1.100 chilometri nella configurazione trattore stradale, 1.600 chilometri nella variante cabinata. Una piccola rivoluzione che “sdogana” il metano liquefatto (LNG) ) sulle lunghe tratte e consente alla casa nordica di ridurre le emissioni di CO2 del 15 per cento, arrivando addirittura al 90 per cento qualora si utilizzi il biogas. Un nuovo mondo.
Scania, a dire il vero, non è nuova a soluzioni sostenibili nell’ambito del trasporto commerciale. Il nuovo propulsore con architettura a 6 cilindri in linea e cubatura di 13 litri, forte di 410 cv e alimentato a metano liquefatto, quindi dotato di due serbatoi criogenici, è solo la più recente delle tecnologie dedicate alla movimentazione ecologica delle merci. Segue cronologicamente, infatti, le applicazioni in ambito elettrico, ibrido e legate all’utilizzo del gas naturale compresso (CNG), del biodiesel o del bioetanolo, senza dimenticare le sperimentazioni legate all’idrogeno e alle celle a combustibile.
“Non esiste progresso realmente sostenibile che non sia supportato dall’efficienza”. Parola di Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania. Un’affermazione ispirata da una spiccata concretezza, volta a ribadire come ecologia ed economicità debbano andare di pari passo. Specie in un settore nel quale i numeri contano quasi quanto la professionalità degli operatori. Non a caso, tra gli obiettivi perseguiti nella progettazione del nuovo motore vi è l’erogazione di prestazioni non inferiori a un comune propulsore a gasolio. Un orizzonte rafforzato dall’abbinamento dell’inedita unità da 13 litri con il sistema Scania Opticruise, vale a dire il cambio automatico sviluppato dal costruttore svedese, garante di un elevato livello di comfort, così come dall’adozione di una coppia di serbatoi criogenici. Questi, a parità di dimensioni, garantiscono percorrenze più che doppie rispetto agli analoghi componenti destinati al metano compresso. Una differenza sostanziale.
Oltre alla sostenibilità ambientale, il gas liquefatto (LNG) garantisce una resa energetica molto elevata. Sono infatti necessari circa 600 litri di prodotto in forma aerea per ottenere un litro di carburante allo stato liquido. La liquefazione, nello specifico, avviene per refrigerazione e compressione. Un processo complesso, ma che apre le porte a una nuova frontiera del trasporto commerciale sostenibile. Basti pensare, a tal proposito, come i motori a gas siano nettamente più silenziosi di quelli a gasolio, a tutto vantaggio dell’utilizzo anche in ambito urbano, ed emettano una quantità di CO2 sensibilmente inferiore.
L’investimento di due miliardi di euro nella nuova generazione di camion sostenibili rientra nel processo che ha portato Scania a immettere sul mercato nel 2016 ben 5mila mezzi pesanti a ridotto impatto ambientale, con un incremento del 40 per cento rispetto all’anno precedente. Un ulteriore tassello del percorso green intrapreso dal costruttore svedese. Un “viaggio” che abbraccia temi quali la guida autonoma, l’elettrificazione della propulsione, la ricarica wireless delle batterie e la sostituzione dei carburanti fossili con il metano, l’olio vegetale idrotrattato (Hvo), il bioetanolo e il biodiesel oltre a una spiccata attenzione all’efficienza aerodinamica, alla resistenza al rotolamento degli pneumatici e quindi alla riduzione tanto dei consumi quanto delle emissioni. Obiettivi perseguiti investendo sia sul prodotto sia sulla formazione degli operatori. Scania, infatti, ha dedicato nel 2016 specifici corsi di guida a oltre 40mila autisti con l’obiettivo d’insegnare loro uno stile al volante efficiente. Un impegno globale per un trasporto più ecologico, specie considerando che nei prossimi anni il nostro Paese avrà bisogno di 20mila nuovi autisti. Potenziali alfieri della sostenibilità.
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