Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Pulcini maschi: è ora di porre fine alla loro uccisione in tutta Europa
Nell’estate del 2022 l’Italia ha annunciato lo stop all’uccisione selettiva dei pulcini maschi. È ora che il divieto si estenda a tutta Europa.
Nell’industria delle uova i pulcini maschi vengono considerati scarti poiché incapaci di produrre uova e inadatti ad essere allevati per la loro carne. Per questo motivo ogni anno in Europa vengono uccisi oltre 300 milioni di questi cuccioli. Animal Equality, ed altre 18 organizzazioni europee per la protezione degli animali, si sono riunite al Parlamento europeo per chiedere che il divieto di macellazione dei pulcini maschi venga imposto a livello europeo in occasione della revisione della Legislazione sul benessere animale prevista proprio nel corso del 2023.
La richiesta delle organizzazioni è sostenuta anche da diversi eurodeputati come Niels Fuglsang (S&D, Danimarca), Francisco Guerreiro (Verdi/Efa, Portogallo), Sirpa Pietikäinen (Ppe, Finlandia) e Michal Wiezik (Renew, Slovacchia), oltre che da esperti di benessere animale.
Pulcini maschi in Italia
“Il divieto di macellazione dei pulcini è stata una svolta storica in Italia che ora deve essere estesa a tutta l’Unione europea. Gli animali sono esseri senzienti e non possono più essere considerati semplicemente dei rifiuti industriali. Le istituzioni europee devono impegnarsi nella nuova legislazione e sostenere la progressiva implementazione di tecnologie in grado di porre fine a questa crudele e sistematica macellazione.” sostiene Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa.
La scorsa estate, il Parlamento italiano ha votato a favore di un emendamento per vietare in via definitiva l’uccisione dei pulcini maschi e si è impegnato a favorire l’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing che permetteranno di risparmiare la vita a milioni di pulcini maschi nel nostro Paese.
Prima di arrivare a questo storico traguardo è stato necessario un lungo lavoro di sensibilizzazione dei cittadini e anche di dialogo con aziende e industria che hanno portato a raccogliere oltre centomila firme e all’impegno ad introdurre queste tecnologie prima di Coop, la più grande catena di supermercati di diversi paese, poi di Assoavi, l’Associazione di categoria dei produttori di uova.
L’Italia non è l’unico paese in cui la crudele pratica dell’uccisione dei pulcini maschi è vietata, anche Germania, Francia, Austria e Lussemburgo hanno deciso di porre fine a questa crudeltà: lo scorso ottobre, la commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha annunciato che la Commissione europea presenterà una proposta per porre fine alla “preoccupante” pratica sistematica di uccidere i pulcini maschi in tutta l’Ue.
Non sarà una battaglia facile, coloro che sono contrari al divieto della pratica infatti utilizzano l’aumento dei prezzi e l’inflazione per chiedere di frenare questo passo in avanti e nel febbraio 2022 durante la votazione sulla relazione di attuazione sul benessere degli animali negli allevamenti, il Parlamento europeo ha respinto un emendamento a favore del divieto di uccisione dei pulcini.
Il successo della campagna condotta da Animal Equality in Italia, però, dimostra che un cambiamento è possibile: ora bisogna continuare a vigilare per assicurarsi che la norma in Italia venga implementata senza intoppi e che la scadenza del 2026 venga rispettata, ma soprattutto per garantire che quello che abbiamo raggiunto in Italia diventi realtà in tutta Europa.
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