Come, in quali dosi e modalità assumere un farmaco omeopatico: ecco una serie di regole per non sbagliare e per sfruttare al massimo tutte le proprietà.
1. Sciogliere in bocca, sotto la lingua, granuli e globuli omeopatici
I granuli e globuli devono essere lasciati cadere in bocca, sotto la lingua. Non devono essere deglutiti, ma lasciati sciogliere in bocca. La forma di assorbimento sublinguale assicura la migliore diffusione del farmaco omeopatico nell’organismo. Tuttavia in caso di impossibilità, come nel lattante, si può somministrare il preparato omeopatico sciolto in acqua o nel latte, senza che ne venga meno l’efficacia.
2.Evitare il contatto dei granuli con le dita
I granuli e i globuli non devono essere toccati con le dita, ma versati nell’apposito tappo contenitore e lasciati cadere in bocca, sotto la lingua, per non modificare la configurazione molecolare particolare, responsabile dell’attività del medicinale. Per i bambini piccoli si può provvedere a sciogliere i granuli o monodose in un po’ d’acqua minerale naturale, facendola poi assumere a piccoli sorsi. Per il lattante è opportuno sciogliere i granuli in un cucchiaio di acqua minerale naturale o la monodose in un mezzo bicchiere d’acqua. Quando un farmaco omeopatico deve essere assunto durante il corso della giornata, è utile sciogliere 20 granuli in 100 ml di acqua minerale naturale e far assumere alcuni sorsi d’acqua ogni ora od ogni 2 ore, secondo indicazioni.
3. Rispettare le medesime regole di somministrazione per granuli e globuli
4. Evitare di assumere menta, canfora, sostanze volatili e aromatiche
Queste sostanze possono interferire con l’assorbimento o con l’attività dei rimedi omeopatici. In particolare va evitato l’uso di dentifricia base di menta.
5. Assumere i medicinali lontano dai pasti, rispettando la posologia consigliata
Il farmaco omeopatico va assunto almeno un’ora dopo il pasto o mezz’ora prima del pasto. Il numero di granuli da assumere è uguale per tutte le età dell’uomo. L’esperienza ha evidenziato che 3-5 granuli rappresentano la posologia più appropriata. In generale, nelle forme acute il rimedio va assunto più volte al giorno, mentre nelle forme croniche la somministrazione avviene a intervalli più lunghi (settimanali, quindicinali, mensili) e per un lungo periodo.
6. Richiedere direttamente al farmacista o al medico eventuali informazioni sul farmaco omeopatico
In omeopatia il medicinale non cura la malattia ma un insieme di sintomi che possono corrispondere a numerose malattie e a un numero limitato di pazienti.
7. Conservare il tubetto dei granuli o dei globuli fino alla scadenza indicata in un luogo pulito e asciutto, al riparo da eventuali eccessi termici
8. Limitare l’uso di alcolici, tabacco e stimolanti in corso di trattamento
9. Informare il medico di eventuali aggravamenti marcati e prolungati dopo l’assunzione del medicinale omeopatico
Tale aggravamento omeopatico ha un significato favorevole, purché sia limitato nel tempo e non comporti rischi per il paziente.
10. Non allarmarsi per l’ingestione accidentale di una dose superiore a quella consigliata
Il medicinale agisce come uno stimolo specifico sull’organismo, adatto al singolo individuo e alla sua patologia, esso agisce esclusivamente su quella persona e sulla sua affezione. Pertanto l’assunzione di un preparato omeopatico non indicato non induce alcun effetto terapeutico o tossico anche perché i medicinali omeopatici sono di per se stessi privi di tossicità.
Tratto dal libro: Bruno Brigo, Omeopatia per tutti i giorni, tecniche nuove
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