Il provvedimento di Amsterdam si aggiunge a quelli già adottati in altre città europee per porre un limite al numero di turisti in aumento.
Remote Milano, la performance che emoziona
Remote Milano emoziona perché fa riflettere su cose di tutti i giorni come la morte, l’appartenenza a un gruppo, la scelta. È una performance apparentemente semplice, che necessita di poche cose, ma che dà tanto. Cinquanta persone, un piccolo gruppo, si ritrovano in un luogo della città, il Cimitero Monumentale di Milano per partire da lì insieme e
Remote Milano emoziona perché fa riflettere su cose di tutti i giorni come la morte, l’appartenenza a un gruppo, la scelta. È una performance apparentemente semplice, che necessita di poche cose, ma che dà tanto. Cinquanta persone, un piccolo gruppo, si ritrovano in un luogo della città, il Cimitero Monumentale di Milano per partire da lì insieme e percorrere come “un’orda” un itinerario. A guidarli una voce elettronica, un navigatore la cui voce metallica arriva alle cuffie che tutti indossano.
È un progetto nato dall’idea del collettivo Rimini Protokoll che ha sede a Berlino e nei suoi lavori – opere teatrali, radiodrammi, film e installazioni – ricerca lo sviluppo dei mezzi espressivi del teatro per provocare nuovi sguardi sulla realtà. Ogni opera attinge dalla vita reale e utilizza elementi e persone provenienti da situazioni concrete e luoghi specifici. Già approdato a Vienna, Avignone, San Pietroburgo, Parigi, l’anno scorso ha preso vita anche a Milano grazie a Zona k, un’associazione che opera in ambito culturale.
Un’ora e mezza circa per le strade di Milano, insieme agli altri, ma soli, protagonisti delle azioni, della performance ma allo stesso tempo spettatori di una giornata qualunque della città. Fidarsi e farsi guidare da una voce elettronica, instaurare un “rapporto” con lei e con chi condivide il viaggio, un gruppo di sconosciuti ignari di quale sia la meta finale.
Durante il percorso si ride, si gioca, si riflette, si interagisce, si recita anche. Se in alcuni momenti questo “viaggio” fa pensare al film Her, perché guidati da una voce che di reale non ha nulla, in altri invece si è sommersi dalla realtà di tutti i giorni, dalle paure e dai pensieri che tutti hanno.
Qualcosa di nuovo, qualcosa di “strano”, qualcosa che emoziona. Per chi ama sperimentare e guardare con occhi diversi la propria città, gli altri e se stessi, da non perdere. Sarà possibile vivere quest’esperienza fino al 25 ottobre, i posti sono limitati e occorre prenotare con un po’ di anticipo. A questo link la biglietteria on line.
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