La sostenibilità è una dimensione ormai centrale anche nel settore della finanza. La Global sustainable investment alliance (Gsia) stima che gli asset investiti seguendo criteri ambientali, sociali e di governance (Esg) ammontino a poco più di 30mila miliardi di euro tra Stati Uniti, Canada, Giappone, Oceania ed Europa. In percentuale, si tratta del 35,9 per cento degli asset gestiti in questi mercati; e l’Europa è sopra la media con il 42 per cento. In questo campo c’è ancora tantissimo da fare e tantissimo da imparare, soprattutto ora che l’Unione europea vuole imporre paletti ancora più rigorosi mediante la tassonomia. È quindi di grande attualità la terza edizione della Reply Investment Challenge, interamente dedicata alla sostenibilità. Sia per le tematiche d’investimento, sia per la scelta di compensare interamente le sue stesse emissioni.
Come funziona la Reply Sustainable Investment Challenge
Attiva in tutto il mondo con sedi in Italia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Brasile, Reply è una società che progetta e realizza soluzioni basate sui media digitali e sulle nuove tecnologie. I suoi clienti sono i grandi gruppi industriali di telecomunicazioni, industria e servizi, banche e assicurazioni ed enti della pubblica amministrazione.
Per il terzo anno Reply, che è quotata al segmento Star (titoli con alti requisiti) di Borsa italiana, lancia una investment challenge rivolta a studenti e professionisti. Già nel 2021 il tema centrale era la sostenibilità, e la partecipazione è stata entusiasta: le iscrizioni sono state ben 14.600, da 91 diversi paesi, per un totale di 76.746 operazioni di trading effettuate. Quest’anno i partner sono Banca Generali, Cfa Society Italy, MainStreet Partners e Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business.
Fino al 25 marzo è possibile iscriversi all’edizione 2022 che prenderà il via lunedì 28. In quella data sul portafoglio dei partecipanti verrà accreditato un capitale virtuale da un milione di dollari che potrà essere investito in tempo reale nei mercati statunitensi fino a venerdì 8 aprile. Alla fine verrà stilata una graduatoria che terrà conto sia dei profitti, sia dei rating Esg delle aziende selezionate. I primi tre classificati riceveranno in premio alcuni dispositivi Apple. Per consentire a tutti di arrivare preparati alla sfida, nel mese precedente la piattaforma della challenge mette a disposizione alcuni contenuti e-learning esclusivi.
Una challenge a Impatto Zero
Per l’edizione 2022 c’è un’altra novità: per esprimere appieno l’identità sostenibile della challenge, Reply ha deciso di renderla a Impatto Zero. LifeGate ha quindi provveduto a calcolare le emissioni di CO2 connesse all’organizzazione e allo svolgimento dell’evento (dai trasporti ai rifiuti, dai gadget al consumo di energia elettrica e gas), per poi compensarle interamente attraverso la creazione e la tutela di foreste in crescita. Nello specifico, questo progetto permetterà di tutelare 50.540mq di foreste in Madagascar, un paese che è considerato un hotspot di biodiversità perché circa l’80 per cento delle specie animali e vegetali sono endemiche, cioè vivono soltanto lì. LifeGate lavora da anni nell’isola dell’Africa orientale, affiancando il ministero dell’Ambiente e delle foreste e la onlus modenese Alfeo Corassori – La vita per te.
Gruppo Aeffe presenta il suo approccio responsabile al business per concretizzare l’impegno nella transizione ecologica, senza rinunciare all’efficienza.
La formazione sui temi ESG ha ricadute positive sul business: migliora la gestione dei rischi, la motivazione dei dipendenti e molto altro. Tutto a beneficio dell’azienda.
Le aziende consapevoli dell’importanza della sostenibilità stanno rivedendo le strategie, puntando sulla formazione Esg come pilastro per il futuro. A partire dalle competenze dei dipendenti.
Per quattro italiani su dieci il packaging di un prodotto ne definisce la sostenibilità e il 54 per cento è disposto a cambiare marca per una con una confezione più sostenibile.
Ecco cosa è emerso dai due talk sul packaging sostenibile organizzati da LifeGate in collaborazione con CCM Coop Cartai Modenese nell’ambito di Marca 2024.
I green jobs sono in crescita, ma le competenze in materia di sostenibilità sono ancora poco diffuse. È quanto emerge da un report pubblicato da Linkedin.