Dando un bel segnale di speranza al cinema, il Riviera international film festival 2021 ha decretato i suoi vincitori, premiando i giovani registi e i documentari ambientali.
Il Riviera international film festival scommette su giovani e ambiente
Tra i primi festival a ripartire in Europa, il Riff 2021 raddoppia i documentari a tema ambientale e chiama come presidente di giuria Andrea Crosta, lo 007 al servizio del Pianeta.
Ripartire dalla cultura, dai giovani e dall’ambiente. È così che il Riviera international film festival – Riff 2021 si prepara alla sua quinta edizione, confermando la sua vocazione green e il suo coraggio nello scommettere sui registi esordienti. Una prova di tenacia e determinazione per il festival che sarà tra le prime rassegne cinematografiche a livello europeo a ripartire dopo le chiusure di questi mesi, diventando così un segnale importante per tutto il settore dello spettacolo, messo in ginocchio dalla pandemia.
Cos’è il Riviera international film festival
Con dieci film diretti da registi under 35 e dieci documentari a tema ambientale, la kermesse tornerà dal 20 al 30 maggio, sia dal vivo che online, nell’incantevole cornice della Baia del Silenzio, a Sestri Levante.
“L’unico modo per ispirare un cambiamento è cominciare dalla cultura, perché solo la cultura può dare gusto alla vita”, ha commentato Stefano Gallini Durante, presidente e fondatore del Riff, nel corso della conferenza stampa di presentazione. A muovere lui e tutto il direttivo del Riff fin dalla prima edizione sono stati proprio la grande passione per il cinema e il legame profondo con il territorio ligure. Un connubio fondamentale per decidere di andare avanti anche in un anno come quello appena trascorso, come riconosciuto sia da Ilaria Cavo, assessore alla Cultura della Regione Liguria, che da Valentina Ghio, sindaca di Sestri Levante, entrambe ospiti della conferenza stampa.
“La nostra città riparte, e riparte con un evento importante, che in pochi anni non solo è diventato una delle manifestazioni di punta di Sestri Levante, ma che si sta imponendo sempre più nel panorama nazionale e internazionale e che siamo orgogliosi di ospitare e supportare fin dai suoi esordi”, ha commentato Valentina Ghio, sottolineando il grande valore di un impegno messo in tempi incerti come quelli che stiamo attraversando.
La cultura permette di sviluppare la mente e incoraggiare le nuove generazioni
Riff 2021, il programma del festival
Dieci giorni di film, documentari, eventi e masterclass, da seguire in presenza, nelle sale del cinema Ariston di Sestri Levante, o in streaming sui canali social ufficiali del festival, con anteprime nazionali e internazionali e ospiti di pregio. A cominciare dai presidenti delle due giurie (film e documentari): il regista e sceneggiatore statunitense premio Oscar Kenneth Lonergan, e lo 007 Andrea Crosta, fondatore della Earth league international, ong innovativa specializzata in indagini undercover contro i crimini ambientali. Entrambi saranno protagonisti anche di due delle esclusive masterclass in programma, che si terranno a Sestri Levante il 29 maggio.
Con il titolo Documentari e film, strumenti per migliorare il mondo, la masterclass di Andrea Crosta parlerà dell’impatto che opere audiovisive e cinematografiche possono avere sulla società, portando a risultati concreti in tempi solitamente impensabili e spiegherà cosa vuol dire essere la prima agenzia di intelligence dedicata a proteggere il pianeta dai crimini ambientali e contro gli animali. Crosta porterà ad esempio i casi dei suoi documentari, The ivory game e Sea of shadows, (ambedue co-prodotti con Leonardo DiCaprio) che hanno spinto la Cina a chiudere finalmente il mercato legale dell’avorio e il governo messicano a intervenire per salvare dall’estinzione la vaquita (parente delle balene, il mammifero marino più minacciato al mondo).
Riff 2021. Preparatevi a fuggire coi dieci film in gara
Filo conduttore dei dieci film selezionati per il concorso dedicato ai registi under 35 di quest’anno sarà la fuga, come spiegato da Massimo Santimone, responsabile della programmazione: “Fuga intesa come emigrazione, fuga dalla realtà, dalle convenzioni sociali o per trovare se stessi. Fuga dalla malattia, dall’adolescenza o per amore”. Un tratto comune emerso in modo spontaneo durante la ricerca delle opere, che restano tra loro “totalmente diverse manche a livello stilistico e visivo”. Imbarcandosi in un metaforico viaggio che attraversa tutta l’Europa, supera l’Atlantico e tocca entrambe le Americhe, il pubblico potrà godere di film dall’impianto classico, ma anche di film più sperimentali, film indipendenti e altri con un’impronta più realistica. Tutti saranno disponibili in streaming su mymovies.it dal 20 al 30 maggio.
Trame e trailer dei dieci documentari in gara al Riff 2021
Una delle novità introdotte dall’edizione del Riff 2021 riguarda la sezione dei documentari ambientali, che quest’anno raddoppia, ospitando non più cinque, ma dieci titoli. Un segnale che mostra la vocazione green del festival e, insieme, la floridità del settore audiovisivo impegnato a indagare questi temi. Al centro dei film selezionati, provenienti da tutto il mondo, ci sono alcuni dei “temi sociali e ambientali più discussi e urgenti del momento”, come spiegato da Santimone.
Kingdoms of fire, ice & fairytales
Attraverso registri e approcci diversi, tutti i documentari in gara al Riff 2021 saranno occasioni preziose per scoprire luoghi lontani e straordinari, come nello scenografico Kingdoms of fire, ice & fairytales, nel quale Susan Scott e Bonné de Bod (Sudafrica/Nord America) affrontano la natura in condizioni estreme per accompagnarci al cospetto della sua grandiosità, dalle bocche bollenti del super vulcano di Yellowstone negli Stati Uniti, alla misteriosa Foresta Nera in Germania, fino alle gelide lande della Lapponia.
Wood
Al centro dei documentari ci saranno anche temi scottanti, come lo scandalo del disboscamento illegale, raccontato in Wood da Monica Lăzurean, Gorgan, Michaela Kirst e Ebba Sinzinger. Attraversando la taiga siberiana, gli sterminati boschi della Romania, fino alla foresta primaria del Perù, le tre registe hanno seguito uno 007 ambientale infiltratosi nel cartello globale del contrabbando di legname per svelare i traffici internazionali.
Nuclear Forever
A cercare di mettere ordine nel dibattito sul nucleare ci prova invece Nuclear Forever, che affronta questo eterno dilemma irrisolto, attraverso sei storie che si intrecciano e che fanno emergere gli enormi rischi, le contraddizioni ma anche le opinioni contrastanti che tuttora ruotano intorno a questa fonte di energia.
Citizen Nobel
Con Citizen Nobel di Stéphane Goël (Svizzera), potremo fare la conoscenza dell’ottantenne Jaques Dubochet, che da quando nel 2017 ha ricevuto il premio Nobel per la chimica ha visto la sua vita cambiare, passando dall’anonimato alla celebrità. Uno stravolgimento messo a frutto dall’uomo, diventato un vero attivista ambientale e sociale, nella convinzione che gli scienziati debbano scendere in campo e mettere la propria voce al servizio della politica per il bene dell’umanità.
Newtopia
Un’avventura incredibile è invece al centro di Newtopia, che racconta i 15 anni trascorsi nella giungla indonesiana dal viaggiatore Audun Amundsen. Partito dalla Norvegia alla ricerca di un mondo utopico, il regista, qui al suo debutto dietro la macchina da presa, intesse un rapporto di profonda amicizia con lo sciamano Aman Paksa dell’isola di Mentawai e lo accompagna nel suo tormentato percorso verso la modernità. Una parabola che si fa anche metafora dei nostri tempi.
Envoy: shark cull
Il grande valore dei documentari è anche quello di permettere ad un gran numero di persone di poter prendere coscienza di questioni gravi, ma poco note, così come di pratiche considerate lecite eppure assai discutibili. È il caso di Envoy: shark cull con cui il regista Andre Borell ci porta in Australia per mostrarci le conseguenze di un programma di controllo degli squali legalmente applicato dai governi per tenere alla larga dalle coste i predatori marini. Un sistema di reti e arpioni che rappresentano di fatto una minaccia molto grave non solo per gli quali, ma anche per una moltitudine di altre forme di vita marina, e persino per i nuotatori e i surfisti.
Current sea
Il mare e le minacce che lo affliggono sono al centro anche di Current sea, un docu-thriller ambientale che racconta il tentativo di difendere dalla pesca illegale un’area marina protetta in Cambogia da parte del giornalista investigativo Matt Blomberg e dall’attivista ambientale Paul Ferber. Uno sforzo compiuto non senza rischi e di fronte all’inazione delle autorità locali.
Meat the future
Non mancano titoli che raccontano i progressi di scoperte scientifiche entusiasmanti, come il documentario Meat the future, dove la pluripremiata regista canadese Liz Marshall affronta il rivoluzionario tema della “carne coltivata”, una branca della scienza alimentare che, partendo da cellule animali, coltiva carne vera in ambiente controllato. Al centro della narrazione c’è il dottor Una Valeti, cardiologo e co-fondatore della startup Memphis Meat, all’avanguardia in questa ricerca. Sostenuta anche da grandi imprenditori e visionari come Bill Gates e Richard Branson, questa nuova industria appare come una risposta concreta al grande problema ambientale causato dalla produzione della carne che, da sola, genera il 18 per cento delle emissioni globali di CO2, ovvero più di tutto il traffico veicolare del globo. Un dato ancor più allarmante se si considera che, secondo le stime, il consumo di carne potrebbe raddoppiare entro il 2050.
The magnitude of all things
Alle indagini scientifiche si affiancano anche racconti più intimi, frutto di esperienze personali, come The magnitude of all things, in cui un’altra apprezzata regista canadese, Jennifer Abbott, ci porta in giro per il mondo, rivelandoci le intime relazioni tra il proprio dolore per la perdita della sorella e la sofferenza del pianeta. Dai catastrofici incendi australiani si passa ad esplorare la Grande Barriera Corallina morente, approdando poi sull’isola di Kiribati, condannata a sparire a causa dell’innalzamento del livello del mare. Il viaggio prosegue a Nunatsiavut, in Canada, dove il paesaggio è stravolto dallo scioglimento dei ghiacci e, ancora, nella foresta pluviale amazzonica, dove gli indigeni combattono una battaglia disperata contro le compagnie petrolifere e minerarie.
A riveder le stelle
Unico documentario italiano in gara sarà A riveder le stelle realizzato a impatto zero con due iPhone e un drone alimentati ad energia solare dal regista Emanuele Caruso, che ha deciso di seguire per una settimana sei “viandanti d’eccezione” in cammino nel Parco nazionale della Val Grande, all’estremo nord del Piemonte. Tra loro anche gli attori Maya Sansa e Giuseppe Cederna e il dottor Franco Berrino, chiamati a riflettere sulle scelte e le abitudini che ci hanno portati alla crisi climatica.
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