La Russia sospende la sua adesione al trattato New Start sul controllo delle armi nucleari

Nel suo discorso alla nazione Putin ha detto che la Russia sospende la sua partecipazione al trattato New Start. L’inizio di una nuova corsa alle armi nucleari?

  • Il presidente russo ha tenuto il primo discorso alla nazione dall’invasione dell’Ucraina del febbraio 2022.
  • Putin ha puntato il dito contro l’Occidente e ha anche attaccato i matrimoni omosessuali.
  • L’annuncio della sospensione dal New Start fa presupporre un rafforzamento della corsa agli armamenti nucleari.

La Russia ha deciso di sospendere la partecipazione al trattato New Start sulle armi nucleari. Lo ha dichiarato questa mattina il presidente russo Vladimir Putin durante il suo discorso alla nazionale, focalizzato sulla guerra in Ucraina ma dove ha trovato anche tempo per alcune esternazioni omotransfobiche. Il trattato New Start è stato siglato nel 2010 da Russia e Stati Uniti e fissa dei paletti nella dotazione di armi nucleari, oltre che consente ispezioni reciproche nei rispettivi arsenali. La sospensione è un’indizio della volontà russa di ampliare la sua corsa agli armamenti atomici.

Putin Ucraina
Una manifestazione in Ucraina contro Vladimir Putin © Carsten Koall/Getty Images

Il discorso di Putin alla nazione

Il 21 febbraio mattina il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso molto forte alla nazione. Si tratta di un evento che di solito ha cadenza annuale, ma che era saltato nel 2022. È dunque la prima volta che lo “Zar” parla in un’occasione simile da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina.

Nel suo discorso Putin si è focalizzato quasi esclusivamente proprio sulle operazioni belliche in Ucraina. Il presidente russo ha puntato il dito contro Kiev mettendo insieme i soliti cavalli di battaglia della sua propaganda, già largamente smentiti. Dall’Ucraina stato nazista che da anni vuole annientare i territori del Donbass e della Crimea, alla guerra di aggressione scatenata proprio dall’Ucraina, passando per l’esercito ucraino composto da militari nazisti, fino al progetto ucraino di dotarsi di armi nucleari con cui aggredire la Russia prima dello scoppio della guerra.

Il presidente russo ha poi scagliato il dito contro l’Occidente e la Nato. “Vogliono eliminarci per sempre”, ha detto, aggiungendo che in Ucraina si starebbero facendo come in Germania negli anni ’30: spianare la strada al nazismo. Putin ha poi sottolineato che l’economia russa si è ripresa dopo le difficoltà iniziali dovuto alle sanzioni economiche comminatele nel 2022 e ha attacato i matromoni omosessuali, aggiungendo che in Occidente è in corso una “distruzione della famiglia, dell’identità culturale e nazionale”, arrivando fino a parlare di pedofilia dilagante.

La sospensione del trattato New Start

Il passaggio più incisivo del discorso di Putin è stato quello sulle armi nucleari. Il presidente russo ha detto che “la forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90 per cento di armi avanzate” e ha sottolineato che sono in fase di studio e produzione nuove tecnologie. In ogni caso ha detto che la Russia non userà per prima eventuali armi nucleari.

Ma l’annuncio più forte è stato quello relativo al trattato New Start. Firmato a Praga l’8 aprile 2010 da Barack Obama e Dmitri Medvedev, entrò in vigore l’anno successivo per poi essere prorogato nel 2016 e nel 2021. Il documento fissa per Russia e Stati Uniti un limite negli arsenali di 1.550 testate nucleari, una netta diminuzione rispetto ai trattati precedenti sul tema: -74 per cento rispetto all’accordo Start 1 e -30 per cento rispetto al Trattato di Mosca del 2002. Il trattato stabilisce poi un limite di 700 vettori missilistici per parte e stabilisce che inviati dei due paesi possano compiere verifiche e ispezioni dirette sul territorio dell’altro.

Nel suo discorso alla nazione il presidente Putin ha annunciato che la Russia sospende la sua adesione al New Start. Un’indicazione che fa presupporre piani di espansione delle armi nucleare per Mosca, che ha già l’arsenale più ricco del mondo. In ogni caso, era già da tempo che i punti del trattato venivano disattesi, in particolare quello relativo alle ispezioni reciproche: il Cremlino da mesi non consente più controlli sul suo territorio.

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