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La popolazione di bombi e api continua a calare in Europa. Le istituzioni europee vogliono agire per fermare il declino, ma non sanno ancora da dove partire.
Un quarto delle specie di bombi presenti in Europa è a rischio estinzione a causa della perdita di habitat e del cambiamento climatico. Se i bombi dovessero estinguersi potremmo dire addio all’impollinazione delle coltivazioni così come a un valore economico pari a miliardi di euro.
Il richiamo arriva dall’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) che mercoledì 2 aprile ha pubblicato un comunicato in cui mette in guardia i paesi dell’Unione europea dalle minacce causate agli insetti impollinatori dalla coltivazione intensiva, dall’inquinamento e dalle conseguenze negative del riscaldamento globale. Su 68 specie analizzate, il 24 per cento è a rischio estinzione. Perdere questa ricchezza naturale significherebbe dire addio anche a 22 miliardi di euro, il contributo economico che i bombi, le api e altri insetti “regalano” al settore agricolo ogni anno.
La ricerca condotta dall’Iucn rivela che il 46 per cento delle specie di bombi europei ha registrato un calo della popolazione, il 29 per cento è stabile, mentre solo il 13 per cento delle specie ha una popolazione in aumento.
Di recente l’Unione europea ha messo al bando temporaneamente alcuni pesticidi (neonicotinoidi) considerati responsabili della moria di bombi e di api e sta finanziando ricerche che hanno come scopo quello di individuare con maggiore precisione le cause di questo declino così da poter stilare una classifica delle priorità da affrontare a livello comunitario. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha richiamato gli organi politici e istituzionali chiedendo sforzi maggiori e meglio coordinati per salvare gli insetti impollinatori e, di conseguenza, la biodiversità del continente europeo.
Il richiamo è stato accolto dalle istituzioni europee, dalle organizzazioni internazionali e dalle associazione di apicoltori che da settimane stanno lavorando insieme per dar vita a oasi di biodiversità, riserve di polline e nettare per soddisfare i bisogni alimentari delle api e mantenere alte le loro difese immunitarie.
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