Solo caffè equo solidale per i cittadini di Berkeley

Si chiama “caffè con coscienza” ed è partita dal giovane avvocato Rick Young, l’iniziativa di fare di Berkley la prima città al mondo sensibile alle sorti dell’ambiente, dei lavoratori delle piantagioni e della salute dei consumatori di caffè. Con queste parole Rick Young ha convinto il consiglio comunale della città americana a indire un referendum

Si chiama “caffè con coscienza” ed è partita dal giovane avvocato Rick Young, l’iniziativa di fare di Berkley la prima città al mondo sensibile alle sorti dell’ambiente, dei lavoratori delle piantagioni e della salute dei consumatori di caffè. Con queste parole Rick Young ha convinto il consiglio comunale della città americana a indire un referendum sulla questione: “Quando bevo un caffè non voglio pensare che sto distruggendo l’ambiente o sfruttando i lavoratori”. In effetti il caffè è al secondo posto, dopo il petrolio, nell’elenco delle materie prime commercializzate al mondo. Il suo valore è quotato in Borsa e la sua produzione è nelle mani di poche multinazionali del settore. Il 5 novembre Berkeley sceglierà se continuare a consumare un caffè che sa troppo spesso di speculazioni finanziarie, diritti dei lavoratori calpestati e di pesticidi, o preferirne invece uno che, garantito dal commercio equo e solidale, ha l’aroma della solidarietà verso chi lo produce e il gusto “dolce” di una lavorazione tradizionale, spesso biologica, in armonia con l’ambiente.

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