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Ex bambini di strada guidano i turisti nella vita nascosta della capitale. Sono 11 milioni i bambini che in India vivono sui marciapiedi.
Il ventinovenne Victor Barrio è stato ferito a morte da un toro durante una corrida, è il primo incidente mortale dal 1985.
Un ragazzo di ventinove anni, Victor Barrio, è morto il 9 luglio durante una corrida nella città spagnola di Teruel, il toro che lo ha ucciso, un animale di quattro anni di nome Lorenzo, sarà ammazzato a sua volta. Viene da chiedersi che senso abbia tutto ciò, è così evidente che non c’è nulla di artistico o culturale in questa pratica violenta e anacronistica che è superfluo ricordarlo.
Barrio è morto dopo essere stato colpito dal corno del toro all’altezza del petto, il colpo è arrivato ai polmoni e ha reciso l’aorta. Nonostante il rapido intervento dell’ambulanza l’uomo è morto appena giunto in ospedale. Barrio è il primo torero a morire nel corso di una corrida da oltre 30 anni, l’ultimo era stato José Cubero Sánchez, morto nel 1985, mentre Nel 1992 a Siviglia morirono i due banderilleros (coloro che in un determinato momento della corrida infilzano il toro con le banderillas, asticelle munite di punta a rampone, ideali per straziare i muscoli del bovino), Manolo Montoliu e Ramon Soto Vargas.
Attenzione, le immagini potrebbe urtare la tua sensibilità
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La morte del torero è dunque un’eccezione, la regola è la morte del toro, sottoposto a torture raccapriccianti prima della “sfida”. Gli animali vengono infatti indeboliti con pratiche che avrebbero fatto impallidire un inquisitore medievale: purghe e droghe, colpi sui reni con sacchi di sabbia, limatura delle corna per amplificarne la sensibilità al dolore, trementina sulle zampe, vasellina negli occhi e sulle mucose del naso, spilli infilzati nei testicoli, lame infilzate nel corpo.
L’8 luglio un altro giovane è morto in Spagna, incornato da un toro, un’altra morte figlia dell’insensata tauromachia ancora radicata nel Paese. Il 28enne durante la tradizionale “festa” taurina di Pedreguer, vicino Alicante, è stato colpito ad un polmone ed è deceduto all’ospedale di Denia. La manifestazione, chiamata “vaquilla”, consiste in una corsa per le vie cittadine con giovani tori nella quale è tradizione che i ragazzi dimostrino il loro coraggio sfidando gli animali. Sempre l’8 luglio a Pamplona, durante la famosa corsa dei tori, quattro persone sono rimaste ferite dagli animali, di cui due in modo grave.
La corrida e le altre manifestazioni taurine sono in declino, la maggior parte degli spagnoli, quasi l’80 per cento, ne chiede l’abolizione. Questi “spettacoli” si reggono ormai esclusivamente sui turisti ma riescono ancora a generare un notevole giro di affari. La morte di un torero non rappresenta una vittoria per chi si oppone a questa pratica che infligge torture ad animali erbivori dall’indole gentile e mansueta, la vittoria sarà raggiunta quando neppure una persona si siederà in un’arena ad assistere ad una corrida.
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