
La mobilità sostenibile passa anche dagli pneumatici: quelli rigenerati di eGommerce sono sicuri, aiutano l’economia circolare e abbattono le emissioni.
Riduzione dell’inquinamento acustico e impiego di materiali riciclati per le strade cittadine. Ecco un esempio pratico di economia circolare.
È possibile ridurre la rumorosità delle strade cittadine? Secondo il progetto Nereide sì. L’iniziativa nata dalla collaborazione tra Arpat (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Toscana), il Consorzio Ecopneus e l’Università d Pisa, punta al reimpiego di pneumatici fuori uso (Pfu) nelle pavimentazioni stradali insieme a materiale di riciclo.
All’esperimento, iniziato nel settembre 2016, partecipano alcuni Comuni in Italia, in particolare in Toscana ed Emilia Romagna, dove sono stati installati alcuni metri di asfalto “silenzioso” e avviate le misurazioni scientifiche per la misurazione dei decibel al passaggio dei veicoli. Come quelli realizzati in via Marecchiese a Rimini: 1200 pneumatici giunti a fine vita compongono parte del sottofondo stradale. Secondo le misurazioni dello spin-off del Cnr di Pisa iPool Srl, si è confermato innanzitutto un abbattimento della rumorosità a bordo strada dei veicoli in transito a 50 km/h di circa 5 decibel rispetto alle condizioni precedenti.
Con il progetto Nereide (acronimo di Noise Efficiently REduced by recycleD pavements – rumore ridotto efficacemente con “asfalti riciclati”) si vogliono dimostrare anche gli aspetti prettamente ambientali dell’impiego di questi materiali. Innanzitutto una riduzione nella produzione di rifiuti: le previsioni sono di riciclare un totale di 24000 kg di gomma da pneumatici esausti altrimenti destinata a discarica o incenerimento. Si parla poi di un miglioramento della sicurezza stradale ottenendo superfici drenanti e ben strutturate, in quanto si aumenterebbe del 20 per cento l’attrito su strada. In ultima analisi l’utilizzo di questi materiali permetterebbe di ridurre l’esposizione alle alte temperature e ai vapori di idrocarburi policiclici aromatici di circa il 30 per cento da parte degli operai impiegati durante la realizzazione delle pavimentazioni stradali.
In Toscana saranno stesi 5.250 metri di queste superfici stradali sperimentali (5.200 m di nuove superfici a bassa emissione sonora in Toscana e 50 m di superficie di prova in Belgio), grazie anche all’utilizzo del 35-50 per cento di asfalto riciclato. Dopodiché si monitorerà il livello di inquinamento acustico, aiutando e orientando la Pubblica Amministrazione e le stazioni appaltanti nella scelta tra i nuovi asfalti con prestazioni migliorate.
Le nuove superfici saranno realizzate in aree urbane dove i limiti di rumore sono superati e dove è già previsto un intervento di mitigazione, migliorando la qualità della vita delle persone esposte a livelli di rumore pericolosi per la salute. Oggi sono 125 milioni le persone in tutta Europa esposte a inquinamento acustico.
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