Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Novità sul Sudan. Non sul Paese nordafricano… ma sul nostro. Il Sudan I è un colorante rosso cancerogeno, proibito in Occidente, che almeno tre dei più grandi produttori alimentari in India hanno usato negli anni scorsi nei propri prodotti speziati e a base di peperoncino, importati a tonnellate, sia sfusi, sia come materia prima, sia
Novità sul Sudan. Non sul Paese nordafricano… ma sul
nostro. Il Sudan I è un colorante rosso cancerogeno,
proibito in Occidente, che almeno tre dei più grandi
produttori alimentari in India hanno usato negli anni scorsi nei
propri prodotti speziati e a base di peperoncino, importati a
tonnellate, sia sfusi, sia come materia prima, sia come prodotti
finiti. Da quest’estate si sono inseguite notizie di sequestri e di
ritiri, prima in Inghilterra poi in tutta Europa, di decine di
prodotti, spezie in polvere, curry e peperoncino, piatti etnici
pronti, ma anche ben più domestici “sughi all’arrabbiata” e
ketchup.
Sono recenti le nuove notizie su sequestri, in Italia, di grandi
partite di ketchup “tipo piccante”, e di una nuova Decisione della
Commissione Europea entrata in vigore in questi giorni, che ha
ampliato l’ambito delle misure per fermare i prodotti di
peperoncino contaminati con un agente chimico in Europa.
Già dal luglio 2003, i carichi delle navi cargo di
peperoncino essiccato, macinato e in polvere che arrivano presso i
nostri porti devono essere accompagnati da certificati, per
dimostrare d’essere stati sottoposti a test e di essere esenti da
Sudan I, colorante chimico rosso impiegato in India. La Commissione
ora estende questa misura a coprire anche il Sudan II, III e IV.
Simili al Sudan I, ne sono state riscontrate tracce, anche
recentemente, in alcuni prodotti alimentari.
Inoltre, anche i carichi di curry in polvere devono recare un
analogo certificato.
Ogni partita di merce priva di certificato, o trovata comunque
positiva al Sudan, sarà distrutta.
Un problema sempre piccante… Ricordiamo che la provenienza
italiana del peperoncino e il metodo biologico di coltivazione e
preparazione sono ottime garanzie contro la presenza di questo
pericoloso composto chimico.
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