
Brasile, come Jair Bolsonaro è stato un volano per industria della carne e deforestazione
Con le elezioni imminenti il Brasile è a un bivio: quale sarà il futuro dell’industria della carne? Tra deregolamentazione e sfruttamento.
Con le elezioni imminenti il Brasile è a un bivio: quale sarà il futuro dell’industria della carne? Tra deregolamentazione e sfruttamento.
Un’inchiesta giornalistica ha denunciato che il colosso Jbs avrebbe acquistato soia e mais da coltivazioni su terreni deforestati illegalmente per nutrire polli esportati in tutto il mondo.
Siccità e crisi climatica: una soluzione è diminuire gli allevamenti e la conseguente produzione di mangimi ad alto consumo idrico ed energetico.
I polli “a rapido accrescimento” sono stati geneticamente selezionati allo scopo di velocizzare la produzione, a discapito del benessere animale.
Anche se la tutela degli animali è stata da poco riconosciuta in Costituzione, il benessere degli esemplari coinvolti nella filiera alimentare non è aumentato.
Siamo entrati in sette allevamenti di conigli italiani: ecco che cosa abbiamo documentato nell’indagine.
La maggior parte dei cittadini europei chiede una revisione dell’attuale normativa sul benessere animale nell’Ue.
La soia contribuisce alla deforestazione e senza rendercene conto la consumiamo in carne, pesce e derivati animali perché viene utilizzata per i mangimi.
La nuova proposta per un’etichetta nazionale per il benessere animale è un inganno per i consumatori. La denuncia di 14 organizzazioni.
Eliminare gli allevamenti e ripristinare le aree ora dedicate al bestiame e al mangime permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2 del 68 per cento.