Pena di morte in calo nel mondo. Amnesty: sostenitori delle esecuzioni sempre più soli
Secondo il rapporto annuale di Amnesty International, il numero di condanne a morte in tutto il mondo nel 2017 è sceso a 993.
Secondo il rapporto annuale di Amnesty International, il numero di condanne a morte in tutto il mondo nel 2017 è sceso a 993.
Dopo la morte di Berta Cáceres, la lotta per tutelare i territori e i diritti delle popolazioni indigene dall’industria mineraria e idroelettrica non si ferma. È il caso del popolo Lenca, in Honduras.
Secondo il nuovo rapporto di Amnesty International Apple è l’azienda tecnologica più impegnata nei controlli sulla provenienza di materie prime come il cobalto.
In Qatar cominciano a mancare i generi alimentari. Alcune famiglie sono separate. Si moltiplicano gli appelli ad aprire i negoziati.
Il Senato approva, ma serve ancora un passaggio parlamentare: contestato l’emendamento che dice che le violenze devono essere ripetute nel tempo.
Il rapporto annuale di Anmesty International sulla pena di morte indica dati positivi. Ma in Cina le stime ufficiali non sono giudicate affidabili.
A due anni dall’inizio del conflitto, le ong accusano l’embargo imposto dall’Onu nell’aprile del 2015: “Si è trasformato in un blocco sul cibo”.
In Francia è stata approvata una norma che impone alle multinazionali di vigilare sui comportamenti delle aziende di cui si servono ovunque nel mondo.
Amnesty International ha analizzato la situazione in 159 paesi nel 2016. E denuncia: “La retorica del ‘noi contro loro’ frutto di allarmismo che produce divisioni e paura”.
Un rapporto di Amnesty International parla di tredicimila persone impiccate nel carcere di Saydnaya, in Siria. In un contesto di atrocità inenarrabili.