
Il cemento si è mangiato metà delle coste italiane
Il 51 per cento dei litorali italiani trasformato da case e palazzi, al ritmo di 8 chilometri l’anno. La denuncia di Legambiente.
Il 51 per cento dei litorali italiani trasformato da case e palazzi, al ritmo di 8 chilometri l’anno. La denuncia di Legambiente.
L’industria del cemento è troppo inquinante, tanto più alla luce dell’Accordo di Parigi. Se ci tiene ai suoi profitti, deve correre ai ripari.
Rinnovare invece di costruire strutture nuove, fino ad arrivare a zero consumo di suolo entro il 2050. Ecco cosa dice la legge.
La canapa, conosciuta anche come Cannabis sativa, mischiata ad acqua e calce permette di costruire edifici resistenti che rispettano l’ambiente.
Le lucciole sono parte del patrimonio naturalistico italiano, stanno però gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi e della cementificazione.
Il cemento prodotto dalla Cina negli ultimi anni ha raggiunto livelli impressionanti, tanto che gli abitanti delle città sono diventati più numerosi dei contadini.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Ispra, il consumo di suolo in Italia starebbe leggermente diminuendo. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
In occasione della Giornata mondiale del suolo istituita dalla Fao una panoramica sulla preoccupante situazione in Italia.
Raccolte di firme e appelli che vanno dal ministro dei Beni culturali al pronipote di Leopardi: tutti contrari all’arrivo di ruspe e betoniere nell’area che ispirò la celebre poesia.
Presentato oggi alla Camera l’ultimo rapporto Ispra: l’urbanizzazione continua a mangiare suolo, 8 metri quadrati al secondo. Le città peggiori: Napoli e Milano