
Quale sarà il futuro della moda dopo la pandemia
Alcuni rappresentanti del mondo della moda ritengono che la crisi legata alla pandemia in corso sia un’occasione per ripensare l’industria in una chiave più sostenibile.
Alcuni rappresentanti del mondo della moda ritengono che la crisi legata alla pandemia in corso sia un’occasione per ripensare l’industria in una chiave più sostenibile.
Armani, Prada, Gucci e molti altri ancora. Dal mondo della moda arrivano donazioni di milioni di euro, camici, mascherine e gel igienizzanti a supporto di chi lotta per arginare l’espansione del coronavirus.
Dopo il successo della prima edizione, Mani Tese lancia il suo secondo Premio per il giornalismo d’inchiesta. Dedicato, quest’anno, al tema della moda insostenibile.
Il noto brand veneto, Stefanel, ha presentato la sua collezione autunno/inverno 2020 durante la scorsa fashion week: ispirata all’Italia, è il primo passo di un percorso per rendere il marchio sostenibile.
La moda sostenibile è sempre più presente durante la settimana della moda milanese, anche grazie a White Milano che ha iniziato a dare grande spazio alle innovazioni in ambito green.
La sfida all’insostenibilità ambientale della fast fashion parte dalle periferie indiane. Il progetto Soruka dimostra che una moda consapevole non è solo possibile, ma necessaria.
In occasione della fiera Milano Unica, è stato presentato uno studio sul lino che dimostra il basso impatto ambientale della sua produzione.
L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo, sia dal punto di vista della produzione che dello smaltimento. Anche perché spesso il vero problema è l’invenduto.
Dal 24 al 27 gennaio torna Homi, il salone degli stili di vita, con tante novità sul mondo del design d’interni. E una proposta sempre più green.
WSM Fashion Reboot, la prima fiera interamente dedicata al fashion design e all’innovazione sostenibile, guarda al futuro della moda mettendo al centro le startup. Per la prima volta a Milano.