Il glifosato autorizzato per altri dieci anni in Europa
Nonostante studi contrastanti sugli impatti sanitari, e malgrado la divisione dei paesi membri, l’Unione europea ha autorizzato ancora l’uso di glifosato.
Nonostante studi contrastanti sugli impatti sanitari, e malgrado la divisione dei paesi membri, l’Unione europea ha autorizzato ancora l’uso di glifosato.
Alcune associazioni hanno inviato una lettera al governo italiano, chiedendo di non votare a favore di una nuova autorizzazione per il glifosato.
Una proposta approvata dalla Commissione Ambiente europea alza gli obiettivi di riduzione dei pesticidi pericolosi e ne vieta l’uso in tutte le aree sensibili.
La quinta Conferenza mondiale sulla gestione dei prodotti chimici stabilisce di abbandonare i pesticidi più pericolosi per la salute entro il 2035.
Un gruppo di ong europee ha depositato una denuncia penale contro il colosso Bayer, accusato di aver nascosto studi scomodi sul glifosato.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
Gli attivisti di Pan Uk spiegano come i pesticidi contribuiscono a causare i cambiamenti climatici e come l’aumento di temperatura richieda, a sua volta, un maggiore impiego di pesticidi.
Secondo l’Efsa, il glifosato non soddisfa i criteri scientifici per essere classificato come cancerogeno, mutogeno o reprotossico. Perché le ong ambientaliste non sono d’accordo.
Uno studio dell’Università di Sydney ha rivelato che 730 tonnellate di pesticidi agricoli finiscono ogni anno nei fiumi con conseguenze negative anche sugli oceani.
Uno studio condotto in Francia indica una permanenza delle molecole dei pesticidi nei terreni maggiore rispetto a quanto finora immaginato.