
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
I dati raccolti da Pan Europe mostrano un aumento, tra il 2011 e il 2021, dei campioni di cibo contaminati da pesticidi Pfas.
L’esposizione dei cittadini europei ai pesticidi Pfas attraverso il cibo è sempre più elevata: a rivelarlo è un rapporto di Pesticide action network Europe che ha analizzato campioni di frutta e verdura di agricoltura convenzionale (non biologica) in diversi Stati membri dell’Unione europea.
Secondo l’indagine di Pan Europe, il numero di prodotti ortofrutticoli europei con residui di pesticidi Pfas è quasi triplicato tra il 2011 e il 2021, con un tasso di crescita del 220 per cento per la frutta e il 247 per cento per la verdura. Le analisi hanno rilevato residui di 31 diversi pesticidi Pfas nella frutta e nella verdura nell’Ue; in particolare nel 2021, i frutti coltivati in Europa come fragole (37 per cento), pesche (35 per cento) e albicocche (31 per cento) sono risultati particolarmente contaminati, con un solo frutto che spesso conteneva cocktail di tre o quattro diversi Pfas.
A questo proposito, Pan Europe sottolinea che il fatto che la maggior parte dei residui rilevati nello studio fosse al di sotto dei limiti massimi di residui non elimina le preoccupazioni poiché i limiti per i pesticidi vengono fissati senza valutare gli effetti cocktail derivanti da un’esposizione combinata a diverse sostanze chimiche. Stando ai dati raccolti, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Spagna, Portogallo e Grecia sono i principali produttori di alimenti contaminati da Pfas all’interno dell’Ue, mentre paesi come Costa Rica, India e Sud Africa sono per l’Ue i principali esportatori di alimenti ad alto contenuto di Pfas.
Le sostanze per- e polifluoroalchiliche o Pfas, sono chiamate forever chemicals, ovvero “inquinanti per sempre”, per la loro eccezionale persistenza: una volta disperse continuano a inquinare acqua e suolo per anni e anni con danni all’ambiente e alla salute umana. Gran parte dei Pfas vengono prodotti dalle attività industriali, ma sempre di più i Pfas vengono aggiunti ai pesticidi usati in agricoltura per aumentarne l’efficacia, oppure risultano come sottoprodotti di degradazione delle sostanze chimiche. Spesso gli agricoltori non sono consapevoli del fatto che stanno spruzzando Pfas sui loro raccolti perché non è segnalato in etichetta. Nel 2020 l’Ue si è impegnata a vietare tutti i Pfas non necessari, ma i pesticidi Pfas utilizzati in agricoltura sono stati esclusi dalla proposta, ritenendo sufficiente a regolamentarli la legge europea sui pesticidi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.
In Brasile si pratica una sorta di “riciclaggio del bestiame” che impedisce di sapere se la carne bovina proviene da capi allevati in aree distrutte illegalmente.