Toscana, i cittadini non vogliono la geotermia industriale nelle campagne

Il Comitato difensori della Toscana, formato da cittadini, si batte per tutelare le campagne toscane. In particolare, negli ultimi mesi il comitato è attivo per cercare di fermare il progetto Mensano della compagnia Magma Energy Italia il cui obiettivo è la costruzione di pozzi e di centrali geotermiche di grandi dimensioni che andrebbero a deturpare

Il Comitato difensori della Toscana, formato da cittadini, si batte per tutelare le campagne toscane. In particolare, negli ultimi mesi il comitato è attivo per cercare di fermare il progetto Mensano della compagnia Magma Energy Italia il cui obiettivo è la costruzione di pozzi e di centrali geotermiche di grandi dimensioni che andrebbero a deturpare e modificare per sempre il territorio compreso tra i comuni senesi di Casole d’Elsa, Radicondoli, Colle Val d’Elsa, San Gimignano, Volterra e Castelnuovo Val di Cecina, per un totale di 21.265 ettari (la mappa qui sotto).

 

 

Centrali che, oltre a essere negative per il paesaggio, rischierebbero di intaccare uno dei settori più importanti per l’economia del territorio toscano: il turismo.

 

Gli aderenti al comitato non sono contrari allo sfruttamento dell’energia geotermica, di per sé rinnovabile, per la produzione di elettricità, ma si dichiarano contrari alla geotermia industriale in favore di impianti e pompe di calore di piccole dimensioni distribuiti tra le frazioni dei comuni e pensate per il bene dei cittadini locali.

 

La richiesta finale del Comitato è cercare di trovare una soluzione condivisa che non metta a rischio lo straordinario paesaggio toscano e che allo stesso tempo garantisca lo sviluppo di forme di energia alternative. Una soluzione, una terza via raggiungibile anche secondo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha espresso il suo favore al dialogo e a una prima valutazione d’impatto ambientale dopo i risultati del referendum del 13 dicembre 2014 che ha coinvolto i cittadini di Casole i quali si sono espressi a larga maggioranza contro la costruzione di pozzi e centrali sul loro territorio.

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