
La prossima edizione delle Olimpiadi punta a essere la più sostenibile in fatto di mobilità: con 3.700 mezzi elettrificati forniti da Toyota i trasporti avranno un minore impatto ambientale sulla città di Tokyo.
La casa automobilistica ha sostituito il Neodimio con Lantanio e Cerio con l’obiettivo di abbassare i costi di produzione delle auto elettriche. E intanto continua anche l’impegno sul fronte idrogeno.
Toyota Motor Corporation ha annunciato di aver sviluppato il primo magnete a quantità ridotta di Neodimio, un elemento raro che viene impiegato in vari tipi di motori, compresi quelli ad alto rendimento dei veicoli elettrificati, perché resistente al calore e in grado di mantenere un’alta coercività. Nel nuovo magnete della casa automobilistica circa il 50 per cento del Neodimio è stato sostituito con con Lantanio e Cerio, che sono più disponibili e più facilmente estraibili.
La sostituzione ha richiesto l’adozione di nuove tecnologie per rispondere al calo delle prestazioni motorie, ma alla fine Toyota ha ottenuto un magnete con livelli equivalenti di efficienza dei precedenti. Si spera che i nuovi magneti sviluppati dalla casa delle Tre Ellissi saranno utilizzati entro i prossimi dieci anni (anche su altre componenti delle auto come i sistemi di servoassistenza e gli alzacristalli) e che porteranno a una diminuzione dei costi di produzione delle auto a zero emissioni, limitando allo stesso tempo i rischi di esaurimento delle risorse.
La ricerca sui motori elettrici è fondamentale per Toyota, dal momento che la casa automobilistica ha annunciato che entro il 2025 ogni modello a listino presenterà una versione elettrificata. Continua in parallelo anche l’impegno sulla tecnologia a idrogeno, sempre allo scopo di ridurre a zero le emissioni di CO2 nell’ambiente: Toyota ha appena costituito, insieme ad altre dieci società, tra cui Nissan e Honda, un consorzio per lo sviluppo della rete di distribuzione dell’idrogeno nel Sol Levante in linea con il piano del governo giapponese. Japan H2 Mobility punta a costruire 80 centri di rifornimento per i veicoli a celle a combustibili già entro il 2021 e di completare il piano nei prossimi dieci anni. “In questa fase, noi crediamo che vi sia significativo spazio per la cooperazione, invece di cercare aree di competizione”, ha detto il vicepresidente di Toyota Shigeki Terashi.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La prossima edizione delle Olimpiadi punta a essere la più sostenibile in fatto di mobilità: con 3.700 mezzi elettrificati forniti da Toyota i trasporti avranno un minore impatto ambientale sulla città di Tokyo.
Con Milano continua la scia delle città che dicono no alle auto inquinanti in favore di mezzi ecologici, dalle vetture private ai mezzi pubblici, al car sharing. E, come mostra il City Mobility Index, le nuove tecnologie diventano fondamentali per affrontare le sfide future di mobilità nei centri sempre più popolati.
Le auto elettriche e ibride rappresentano il 52% delle immatricolazioni del 2017. E il Paese scandinavo si avvicina sempre più all’obiettivo fissato per il 2025 quando scatterà lo stop a benzina e diesel.
Nell’intero ciclo di vita, dalla fabbricazione alla rottamazione, un’auto elettrica produce emissioni fino a 29 volte più basse rispetto a un’endotermica.
Le vetture di Formula E sono dei laboratori sui quali si studia l’auto del futuro, per migliorare autonomia e prestazioni e ridurre consumi ed emissioni.
Shuttle autonomi e ride pooling. Ecco come la seconda città della Germania rivoluzionerà la mobilità urbana entro il 2025.
Come sta reagendo il comparto alla crisi in atto? Luigi Ksawery Luca’, Ad di Toyota Italia: l’impegno verso le zero emissioni non sia messo in discussione.
Il mutamento coinvolge l’auto nella sua interezza, dai processi produttivi all’uso di materiali biobased. Riuso e riciclo sono le nuove parole d’ordine.
Cresce la propensione degli italiani per le auto elettriche ma il prezzo resta una variabile importante, che la guerra potrebbe ulteriormente appesantire.