
È ufficiale: i cambiamenti climatici sono un rischio finanziario
Per la prima volta, la maggioranza dei grandi investitori concorda: il cambiamento climatico è un rischio finanziario. Ma ci sono ancora molti ritardatari.
Per la prima volta, la maggioranza dei grandi investitori concorda: il cambiamento climatico è un rischio finanziario. Ma ci sono ancora molti ritardatari.
Le foreste sono un vero e proprio patrimonio per il Pianeta e per l’economia. Tutti noi ne siamo responsabili: compresi investitori, aziende e banche.
Nel 2016, le principali compagnie assicurative europee, tra cui l’italiana Generali, hanno investito qualcosa come 130 miliardi di dollari nel settore dei combustibili fossili.
L’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi è una minaccia sanitaria per tutti noi. Il mondo della finanza non potrà più stare fermo a guardare.
Il fondo sovrano norvegese promette la linea dura: le tasse si pagano dove si fanno affari, non dove il trattamento per le grandi imprese è più benevolo.
Numeri, ma non solo. Nelle decisioni degli investitori rientrano anche aspetti molto diversi da quelli che siamo soliti immaginare. In primis, il clima.
Opportunità di business per migliaia di miliardi, nuovi mercati, milioni di posti di lavoro. Tutto questo grazie agli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Con i nostri risparmi possiamo fare qualcosa di concreto per l’educazione, l’ambiente, lo sviluppo. Ne è un esempio questa storia brasiliana in occasione dell’Earth day.
“Gli investimenti sostenibili sono un sacrificio”: una falsa credenza, sopravvissuta per anni. Ma ormai risparmiatori e investitori la pensano diversamente.
L’olio di palma non conviene, neanche sui mercati. La stragrande maggioranza delle aziende non è in grado di fronteggiare i rischi a cui va incontro.