
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
Le autorità turche hanno sospeso dal loro incarico altri ottomila addetti alla sicurezza e più di duemila accademici perché accusati di avere collegamenti con coloro che hanno portato avanti il colpo di stato fallito in una notte di metà luglio. Lo ha riportato il 2 settembre la Official Gazette (Resmi Gazete), il giornale ufficiale del
Le autorità turche hanno sospeso dal loro incarico altri ottomila addetti alla sicurezza e più di duemila accademici perché accusati di avere collegamenti con coloro che hanno portato avanti il colpo di stato fallito in una notte di metà luglio. Lo ha riportato il 2 settembre la Official Gazette (Resmi Gazete), il giornale ufficiale del governo che pubblica i testi delle leggi adottate gli e annunci ufficiali.
Dal 15 luglio, quando un gruppo di soldati ha tentato in modo avventato di rovesciare il presidente Recep Tayyip Erdogan, la vendetta si è tradotta nella sospensione di circa 80mila funzionari dai pubblici incarichi, per molti dei quali è scattata anche la detenzione, solo perché accusati di simpatizzare coi golpisti.
Gli accademici e dipendenti di università rimossi sarebbero, per l’esattezza, 2.346 che si aggiungono alle centinaia già licenziate perché accusate di aver collegamenti con Fethullah Gülen, un ex alleato del presidente Erdogan e che ora vive negli Stati Uniti dove guida una rete di ong, mezzi d’informazione e imprese considerate di stampo “terroristico” dalle autorità turche. Erdogan considera Gülen la mente del fallito colpo di stato.
Anche il sistema giudiziario è stato decimato lasciando spazio a una situazione drammatica anche a fronte di un aumento del numero di detenuti senza precedenti nel paese. Per far fronte a questo vuoto, ai magistrati e giudici in pensione è stato consentito di far domanda per tornare a lavorare, nel caso vogliano, entro i prossimi due mesi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.
Centinaia di aerei militari israeliani hanno bombardato siti militari e nucleari dell’Iran. Netanyahu ha detto che l’operazione sarà lunga e ora si attende la risposta dell’Iran.
Una serie di operazioni anti-immigrazione hanno causato proteste a Los Angeles. Donald Trump ha risposto con l’invio dell’esercito, alzando la tensione.
A bordo della Madleen, gestita dalla Freedom Flotilla Coalition, c’erano pacchi di aiuti umanitari e l’attivista Greta Thunberg. L’equipaggio è in stato di fermo in Israele.
La misura è stata annunciata il 4 giugno dal presidente Trump. Per l’Onu è un provvedimento discriminatorio e che suscita preoccupazioni.
La Sierra Leone è uno degli stati africani più esposti al rischio di carestie e calamità naturali. Anche a causa della deforestazione, fenomeno che l’Occidente sembra voler ignorare.
Dall’Unione europea al Regno Unito, passando per il Canada, crescono le misure diplomatiche contro Israele. Che però va avanti con il genocidio a Gaza.