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Animal Equality ha raccolto nuovi video nei wet market cinesi, che documentano le atrocità dietro il consumo di carne di cane e gatto.
Attenzione: le foto e i video contenuti in questo articolo potrebbero urtare la vostra sensibilità
Animal Equality ha recentemente rilasciato nuove forti immagini che rivelano che – nonostante le proteste internazionali e gli annunci del governo cinese nei mesi passati – nei wet market locali continuano ad essere venduti e uccisi cani e gatti per il consumo di carne.
Si tratta un problema drammatico, più volte messo sotto la lente da parte di attivisti locali e internazionali, ma sul quale il governo cinese non ha mostrato di volersi impegnare in modo chiaro e concreto.
Le scene che hanno potuto documentare i nostri investigatori insieme agli attivisti locali sono davvero scioccanti. Nonostante tutto, cani e gatti continuano a morire tra atroci sofferenze e ad essere consumati in ampie zone del territorio cinese. Gli animali vengono spesso rapiti ai loro proprietari e confinati in gabbie, per essere poi – pienamente coscienti – crudelmente macellati senza alcun controllo sanitario.
Non è la prima volta che Animal Equality – in collaborazione con coraggiosi attivisti locali – documenta le crudeltà perpetrate su cani e gatti in Cina, ma con le nuove immagini raccolte a maggio del 2020, dopo i numerosi proclami del governo cinese, c’è bisogno di gettare di nuovo luce su questa incredibile ingiustizia.
Attenzione: le immagini contenute in questo video potrebbero urtare la vostra sensibilità
Nelle immagini esclusive, mostrate nel video qui sopra, narrato dal giornalista Edoardo Stoppa, da sempre impegnato nella difesa degli animali, si vedono scene raccapriccianti tra cui cani e gatti tenuti in gabbia tra le bancarelle dei wet market, ammassati gli uni sugli altri; corpi di questi animali uccisi e scuoiati sul posto per essere macellati e venduti ai consumatori; gatti tirati fuori dalle gabbie con violenza, con una pinza di metallo; lavoratori che brandiscono sbarre di metallo per stordire gli animali trascinati fuori dalle gabbie per ucciderli; gatti miagolanti disperati; cani in gabbia di fianco ai cadaveri appesi di altri compagni appena uccisi; ma anche carne di cane e di gatto che viene esposta sulle bancarelle e preparata dai venditori senza alcun rispetto delle minime norme igienico-sanitarie.
Il materiale presentato è stato raccolto nelle città di Liuzhou-Nanhuan, Liuzhou Quianjin e Guilin-Ximen in Cina durante il mese di maggio, con l’aiuto di attivisti locali. Si tratta di alcune delle zone dove vengono ancora consumati cani e gatti, mentre in altre zone della Cina il loro consumo è stato addirittura vietato, come nella città di Shenzhen.
Il video mostra anche alcune delle immagini raccolte durante investigazioni precedenti in Cina e si conclude con una richiesta chiara al Governo cinese: bisogna vietare per sempre il consumo di carne di cani e di gatti su tutto il territorio nazionale, senza deroghe e senza esclusioni.
La richiesta per mettere al bando questo consumo è contenuta ed elaborata nella petizione Senza voce, che ha già raccolto oltre 650mila firme in tutto il mondo, indirizzata al presidente Xi Jinping, al premier Li Keqiang, al ministro dell’Agricoltura e degli Affari rurali Han Changfu e del ministro incaricato della Commissione Nazionale per la Salute Pubblica Ma Xiaowei.La petizione infatti è stata lanciata in Italia, Stati Uniti, Messico, Spagna, Brasile e Regno Unito, con lo scopo di gettare luce quanto più possibile su questi animali che ancora non sono stati liberati da questa condizione ingiusta e crudele.
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