Una specie di farfalla è tornata sui prati inglesi, era estinta dal 1979

Era il 1979, quando la Large blue butterfly è stata dichiarata estinta, ora è ritornata numerosa grazie ad un progetto di ricostruzione dell’habitat.

Ultimamente, gli sforzi del Regno Unito per la restaurazione degli ecosistemi stanno dando ottimi risultati. È il caso della Phengaris arion, o Large blue butterfly, per dirla all’inglese, che quest’estate ha fatto registrare migliaia di individui in giro per le praterie del sud-ovest dell’Inghilterra.

Blue butterfly
Questa farfalla è stata dichiarata estinta nel 1979 © Jeremy Thomas/ Royal Entomological Society

Il ritorno della Large blue butterfly

Questa farfalla è stata dichiarata estinta in Inghilterra nel 1979, ma la sua reintroduzione, utilizzando dei bruchi provenienti dalla Svezia, è avvenuta nel giro di quattro anni. Tuttavia, la notizia di una loro presenza così abbondante è sopraggiunta questa estate, in particolare a giugno. La Phengaris è considerata una delle farfalle più a rischio in tutta Europa, ma ora il sudovest dell’Inghilterra ha il vanto di ospitare la più vasta concentrazione di blue butterfly al mondo. La stima fatta conta ben 20mila farfalle.

Non è l’unica ad averne beneficiato

Il ritorno della farfalla è merito del lavoro svolto per la ricostruzione e conservazione dell’ecosistema. Nella contea del Somerset, nel sud-ovest dell’Inghilterra, sono stati ripristinati i prati lussureggianti di fiori che hanno preso il posto, ad esempio, dei campi dedicati all’agricoltura o degli argini ferroviari abbandonati. Quest’opera ha permesso, non solo alla farfalla, ma anche a moltissime altre specie, sia animali che vegetali, di beneficiarne. Tra le piante è stata registrata la presenza di una rarissima pianta erbacea del genere Pulsatilla, , e ben dodici specie di orchidea, tra cui Herminium monorchis, Spiranthes spiralis e Platanthera chlorantha. Anche gli animali, quando l’ambiente è favorevole, brulicano. Nella nuova prateria sono stati registrati diversi insetti, come scarafaggi e api, considerati rari: Meloe rugosus, Cryptocephalus primarius, Bombus sylvarum, e Villa cingulata. Inoltre, sono state osservate altre otto specie di farfalle, tra cui una delle più rare del Regno Unito, la Hamearis lucina, chiamata anche il Duca di Borgogna.

duke of burgundy
Il duca di Borgogna è una delle altre specie che hanno beneficiato della restaurazione dell’habitat © David Simcox/Royal Entomological Society

Il comportamento della blue butterfly

La blue butterfly ha un comportamento straordinario e affascinante. Praticamente, i giovani bruchi riescono a imbrogliare le formiche: fingono di essere delle loro piccole larve, così da farsi trasportare all’interno del loro formicaio. In questo modo, i bruchi hanno un luogo sicuro e protetto, e tantissime larve di formica da mangiare, riuscendo a superare tranquillamente l’inverno. Tra le altre, una delle cause dell’estinzione della farfalla è stata proprio la scomparsa delle formiche, perché quando furono abbandonati i pascoli, l’erba troppo alta rendeva troppo fredde le temperature per la sopravvivenza delle formiche. Le formiche, infatti, riescono facilmente a prosperare solamente con buoni livelli di pascolo. Tuttavia, anche la siccità gioca un ruolo importante, rende le formiche stressate. Se stressate, riconoscono l’inganno del bruco e, o lo sfrattano, o lo mangiano. Ora, i nuovi siti presentano microclimi e zone umide in modo tale da poter sopportare anche i periodi di siccità, favorendo la sopravvivenza sia delle formiche che delle farfalle.

Il regno Uniti all’avanguardia sui progetti di reintroduzione

Questo progetto si aggiunge alla lista dei diversi progetti di reintroduzione, e ripristino dell’ecosistema, portati avanti nel Regno Unito. Giusto per citarne alcuni, uno degli ultimi è stato quello della reintroduzione del bisonte europeo; con lo scopo, non solo, di far tornare il bisonte europeo, parente stretto del Bison schoetensacki, o bisonte delle boscaglie, vissuto in Gran Bretagna durante il Pleistocene, ma di ripristinare l’intero ecosistema, poiché il bisonte viene considerato una specie chiave di volta, avendo incredibili effetti sull’ambiente in cui vive. Infatti, le sue normali abitudini, creano nuovi ambienti da conquistare da diverse specie animali e vegetali, ad esempio, il rotolarsi nella polvere per rimuovere i parassiti crea degli spazi di terra nuda perfetti per le piante pioniere. Oppure, l’importante progetto di rewilding delle Highlands scozzesi, con lo scopo di far rinascere la natura e rafforzare le connessioni tra le comunità e la fauna; ripristinando, ad esempio, gli ambienti forestali (essenziali come corridoi naturali), le torbiere (per avere zone umide) e i pascoli naturali (per la diversità delle piante e il disturbo del suolo).

Capire le esigenze ecologiche delle specie è fondamentale

Al momento, l’ulteriore sforzo da compiere è quello di riuscire a far fronte a queste forti ondate di caldo, ma soprattutto, riuscire a mitigare la distruzione degli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti. In conclusione, questo progetto ha dimostrato che riuscire a riconoscere e comprendere le esigenze ecologiche, anche di specie molto rare, può permettere la loro ripopolazione e la loro protezione.

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