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Ci sono paesi dove andare a scuola non è un peso, ma un sogno. L’Unicef ha stilato la prima classifica dei 10 paesi dove l’accesso all’istruzione è negato.
La guerra è la peggiore nemica dell’istruzione. Nei paesi dove è in corso un conflitto civile, dove gli adulti hanno deciso di “giocare” a fare i soldati, i bambini sono le vittime principali. Ai bambini viene negato il diritto fondamentale di imparare, di andare a scuola e di giocare. Per davvero. La Liberia, in Africa occidentale, è il paese con la più alta percentuale di bambine e bambini che non possono frequentare la scuola primaria con quasi i due terzi (62 per cento) che non hanno mai messo piede in un’aula.
I dati sono stati pubblicati il primo settembre dall’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, che ha stilato la prima classifica dei dieci paesi dove l’istruzione primaria è maggiormente negata. La lista è dominata dal continente africano afflitto da numerose guerre intestine e decennali. Oltre alla Liberia che, dopo aver chiuso con la guerra civile, ha dovuto affrontare l’epidemia di ebola, al secondo posto ci sono Sud Sudan e Eritrea, entrambi con il 59 per cento di bambini che non vanno a scuola. L’Unicef ha addirittura messo in guardia la comunità internazionale dal pericolo concreto che molti di questi bambini possano essere reclutati dagli eserciti in lotta nel Sud Sudan, dove la guerra civile minaccia la popolazione da anni. Non solo i più piccoli non possono studiare, ma vengono addirittura “formati” per diventare bambini soldato.
“Per i paesi sconvolti da conflitti armati, la scuola fornisce ai bambini gli strumenti di cui hanno bisogno per ricostruire le loro comunità una volta che la crisi è finita, attraverso competenze e conoscenza”, ha dichiarato Jo Bourne, a capo del settore educazione dell’Unicef. Nonostante questo, l’istruzione è uno dei settori meno finanziati dalle organizzazioni umanitarie. “Le scuole possono anche proteggere fisicamente i bambini dai traumi e dalle violenze che li circondano”, continua Bourne.
Gli altri paesi da segnalare, soprattutto perché hanno una popolazione molto numerosa, sono l’Afghanistan, con il 46 per cento di bambini che non va a scuola, il Sudan (45 per cento), il Niger (38 per cento) e la Nigeria (34 per cento e una popolazione di oltre 170 milioni di persone). Nei dieci paesi segnalati dall’Unicef i bambini senza istruzione sono 18 milioni su un totale mondiale di 61 milioni.
Paese | Percentuale di bambini che non va a scuola |
---|---|
Liberia | 62 per cento |
Sud Sudan | 59 per cento |
Eritrea | 59 per cento |
Afghanistan | 46 per cento |
Sudan | 45 per cento |
Gibuti | 43 per cento |
Guinea Equatoriale | 42 per cento |
Niger | 38 per cento |
Mali | 36 per cento |
Nigeria | 34 per cento |
Non rientra nella top ten, ma merita una menzione la Siria con oltre due milioni di bambini in età scolare (da 5 a 17 anni) che non frequentano alcuna lezione e circa 600mila bimbi che vivono in qualità di rifugiati nei campi delle regioni circostanti.
L’accesso all’istruzione è tra i punti principali, insieme alla lotta alla fame, che dominano le agende e le liste di obiettivi di paesi da ogni parte del mondo e delle organizzazioni internazionali. Studiare e poter tornare sui banchi di scuola – anche dopo un lungo periodo di impedimento materiale – è indispensabile, non solo per ricostruire società disgregate da logiche di conflitto, ma anche per colmare la disuguaglianza economica e culturale e poter puntare su persone in grado di costruire relazioni pacifiche e durature nel prossimo futuro.
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