Un’azienda californiana usa l’inquinamento per realizzare plastica
La Newlight Technologies ha sviluppato un sistema per catturare i gas serra e sfruttarli per creare plastica.
Una delle caratteristiche peculiari della nostra epoca è la plastica, onnipresente e invasiva. Quello della plastica è un grave problema ambientale che minaccia terre e oceani di tutto il mondo. una nuova generazione di bioplastiche potrebbe però sostituire la plastica derivata dai combustibili fossili e tamponare il problema delle emissioni di carbonio.
All’interno dell’azienda californiana Newlight Technologies che ha sviluppato il sistema AirCarbon
Plastica dai gas serra
L’azienda californiana Newlight Technologies ha sviluppato un innovativo processo per sintetizzare bioplastiche a base di polidrossialcanoati (Pha) partendo da metano o CO2. Questo sistema, chiamato AirCarbon, sfrutta i gas inquinanti provenienti da attività industriali, agricole, energetiche, discariche o impianti di trattamento acque e li trasforma in un polimero, legando le molecole dell’aria, quelle di un biocatalizzatore e quelle del metano presente in atmosfera. Tale processo consente dunque realizzare prodotti da mettere in commercio e al tempo stesso “purifica” l’ambiente da cui sottrae carbonio.
Produzione industriale di bioplastica
Il sistema Aircarbon è stato commercializzato nel 2014 e diverse aziende hanno già deciso di utilizzarlo per realizzare i propri prodotti, come Dell, azienda statunitense di produzione di personal computer e di sistemi informatici, e l’azienda di telecomunicazioni statunitense Sprint.
L’obiettivo a lungo termine di Ikea è sostituire tutta la plastica utilizzata nei prodotti per la casa con materiali sostenibili
Ikea realizzerà mobili con la CO2 sequestrata
Ikea, nota multinazionale svedese specializzata nella vendita di mobili, ha recentemente siglato un accordo con la Newlight Technologies per utilizzare la tecnologia Aircarbon per i propri prodotti. “Ikea vuole contribuire al processo di trasformazione dell’industria e allo sviluppo di materie plastiche da fonti rinnovabili – ha dichiarato Minh Nguyen Hoang, Category Manager per le plastiche del gruppo svedese. – In linea con i nostri obiettivi di sostenibilità, stiamo abbandonando le materie plastiche prodotte da materie prime fossili in favore di plastica ricavata da fonti rinnovabili come il biogas, gli scarti della lavorazione dello zucchero e altre fonti di carbonio rinnovabile”.
Da scarto a risorsa: Kymia è la startup al femminile che allunga la vita del mallo del pistacchio, prezioso ingrediente per la cosmetica e la nutraceutica.