Venezia, acqua alta da record. La seconda dopo quella del 1966

L’acqua “granda” ha severamente colpito la città, registrando punte di 187 centimetri nella notte. Danni difficilmente calcolabili per il patrimonio artistico. Il sindaco Brugnaro “colpa dei cambiamenti climatici”.

Le sirene hanno risuonato a più riprese stanotte a Venezia. Avvisando gli abitanti dell’eccezionalità dell’evento. La marea infatti intorno alle 23:00 del 12 novembre ha raggiunto in alcuni punti della città lagunare i 187 centimetri, come confermato anche dal sindaco Luigi Brugnaro. Un valore poco al di sotto dell’eccezionale acqua alta del 4 novembre 1966, quando la marea raggiunse quota 194 centimetri. Un evento che ha portato il mare a sommergere oltre l’80 per cento della città, complici anche i venti fortissimi di scirocco che hanno spazzato anche l’entroterra. Venti molto simili a quelli che soffiarono lo scorso 29 ottobre e che diedero vita alla tempesta Vaia.

Venezia l’acqua alta e i danni

Le immagini girate dagli abitanti e dai turisti sono sconcertanti e mostrano un città invasa dall’acqua, con le calli diventati veri e propri fiumi. Il sindaco Brugnaro in tarda serata faceva sapere da una Piazza San Marco completamente sommersa, “anche oggi affrontando maree che segnano record negativi. Domani dichiareremo lo stato di calamità. Chiediamo al Governo di aiutarci, i costi saranno alti. Questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici. Il Mose va terminato presto”.  

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In giornata sia il primo ministro Giuseppe Conte che il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli si recheranno in città, ma i danni sono ingenti e difficilmente calcolabili. Le vittime sono limitate, si parla di due deceduti, un anziano di 78 anni rimasto fulminato a Pellestrina per un corto circuito e un’altra persona deceduta nella stessa isola, forse per cause naturali. Angelo Borrelli, a capo della Protezione Civile, da Venezia sottolinea come “siamo arrivati a 133 morti a causa degli eventi estremi che hanno colpito tutto il territorio nazionale solo nel 2019″.

acqua alta
La marea intorno alla 23 del 13 novembre 2019 ha raggiunto in alcuni punti della città lagunare i 187 centimetri © Marco Secchi/Getty

A Skytg24, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha dichiarato: “È un autentico disastro e ci risolleveremo anche da questo, però Venezia è stata letteralmente messa in ginocchio, Venezia, la città d’arte, il museo Ca’ Pesaro, la Basilica, tutte le attività e le abitazioni. Abbiamo avuto una piena, una marea che la seconda più alta della storia. Tanta acqua, tantissimi danni. Pellestrina sott’acqua, che è una delle isole di Venezia, una persona che ha perso la vita, la spiaggia di Caorle è devastata e anche lì allagamenti, allagamenti e ovviamente inondazione anche a Chioggia, e ci stiamo preparando per la prossima marea che ci sarà questa mattina. Diciamo che la situazione è veramente disastrosa”.

San Marco sommersa dall’acqua alta

Tra le più colpite la basilica di San Marco, dove sono custodite opere di inestimabile valore. Solo i mosaici, le colonne, i marmi, a contatto con la salsedine subiranno danni ingenti. Si tratta del sesto episodio in ben 1.200 anni. Non solo la parte iniziale della chiesa è stata allagata, ma anche la cripta è stata completamente sommersa.

“Noi cerchiamo di limitare il danno ma non abbiamo sistemi di difesa quando l’acqua è così alta, se non parziali e in alcune zone, per esempio nella cappella Zen con paratie mobili”, ha detto Pierpaolo Campostrini, procuratore della Basilica. “Abbiamo altri strumenti di difesa passiva con paratoie che sono state spostate e adeguate, e con pompe in funzione. Però questo è largamente insufficiente quando l’acqua è a quell’altezza”.

Acqua alta, aumentano gli eventi a causa dei cambiamenti climatici

Ciò che è accaduto a Venezia è una concatenazione di cause. Certo l’alta marea non è inusuale, ma inusuali sono gli eventi eccezionali che continuano a manifestarsi sempre più spesso. In particolare dall’inizio del millennio sono già 11 gli eventi in cui la marea supera i 140 centimetri (valore considerato “eccezionale”). Guardando i dati del centro previsioni e segnalazioni maree si nota come dagli anni ’80 in poi gli eventi eccezionali sono decisamente aumentati, quasi raddoppiando negli ultimi otto anni. Da considerare inoltre che il livello medio dei mari è già aumentato di 35 centimetri dal 1870 ad oggi e che, a causa dei cambiamenti climatici, è previsto aumenterà di altri 11-16 centimetri. Inoltre c’è da considerare la normale subisdenza della laguna, per cui anche Venezia “sta affondando”. Resta da capire, una volta passata la tempesta, cosa si vorrà fare per salvare questa città, tanto unica quanto fragile. Finora le varie soluzioni non hanno, evidentemente, funzionato.

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