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Partiamo alla scoperta della Val Piodella, piccola e meno nota rispetto alla famosa e selvaggia Val Bodengo, dalla quale si stacca lateralmente.
Partiamo alla scoperta della Val Piodella, piccola e meno nota
rispetto alla famosa e selvaggia Val Bodengo, dalla quale si stacca
lateralmente.
Il percorso risale il versante boschivo, superando le diverse fasce
altitudinali caratterizzate da piante di castagno e faggio, per poi
insinuarsi nella valle ricoperta di abete rosso e bianco e dai
larici talvolta solitari.
Durante quest’escursione è curioso notare piccole opere
d’ingegneria come i ponti ad un’arcata e l’incantevole mulattiera
ancora in ottimo stato di conservazione in località Donadivo
737 metri, punto di partenza dell’escursione.
Risalita la mulattiera che conduce all’alpe Orlo, si compie una
lunga traversata sul fianco sinistro del torrente della Val
Piodella e immersi nella fresca ombra del bosco si perde
leggermente quota.
Il tracciato si avvicina al torrente, lo attraversa e continua fino
all’Alpe Valle di Sotto, dalla quale il sentiero conduce all’Alpe
di Sopra.
Si attraversa un bosco di larici seguendo un tracciato ripido,
si aggira quindi sulla destra il gradino roccioso che chiude la
valle, oltre il quale si trova la nostra meta adagiata su un magro
pascolo.
Prima di concentrare le energie per superare gli ultimi metri di
dislivello che ci separano dall’Alpe Lavorerio, ci si lascia
distrarre solo dai rumori del bosco e dal fragore del torrente che,
con incessante lavorio, è riuscito a modellare anche la
roccia più dura, creando marmitte di ogni misura.
Il rifugio Lavorerio (1862 m) ricavato ristrutturando una delle
quattro baite dell’alpe, è stato attrezzato diventando
un’ottima base di partenza per traversate verso le montagne della
Valchiavenna o per incantevoli escursioni sulle quote
circostanti.
Paolo
Guarisco – Elena Boriani
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