Vietnam, lungo la via dell’acqua

Ai porticcioli lungo le rive del fiume Rosso, nel Vietnam settentrionale, le barche dei pescatori sono attraccate a semplici pali di legno conficcati nell’acqua bassa: qui la vita scorre secondo i tempi dettati dalla natura, al ritmo dello scrosciare delle acque del fiume.

di Lucrezia Lozza

L’acqua è un elemento fondamentale, quasi archetipico, che scandisce la vita ed è fonte di sostentamento per il maggior prodotto dell’agricoltura vietnamita. il riso.

Al di fuori delle città, seguendo il corso del Song Hong si incontra un mondo conosciuto solo nei disegni in bianco e nero delle stampe orientali. Il bianco viene colorato dalle verdi colline che si stagliano nella nebbia opaca del mattino e i loro fianchi sembrano quasi ricamati dalle balze coltivate delle risaie.

Hanoi si rivela una vera sorpresa

Continuiamo a seguire la via indicata dall’acqua che scorre nel fiume Rosso. A poco a poco il paesaggio cambia, abbandona la tranquillità naturale e rurale delle colline e si tramuta nel suo opposto, ovvero la frenesia delle strade trafficate di Hanoi. Chi osserva il ribollire del centro urbano ha la paradossale impressione di un caos armonico: innumerevoli motorini, macchine, mezzi di ogni tipo sfrecciano velocissimi e se ad ogni minuto sembrano prossimi allo scontro, all’ultimo secondo si schivano con estrema naturalezza. Abituatisi al traffico, Hanoi si rivela una vera sorpresa, dove il centro conserva ancora le vesti architettoniche di una cittadina francese degli anni Trenta; in tutta la città sorgono parchi che creano un’oasi all’insegna della natura nel tessuto urbano.

Nonostante la evidente modernità, Hanoi mantiene la memoria della millenaria cultura vietnamita: il Tempio della letteratura, antica università, sorge nel centro della città quasi a immagine architettonica del confucianesimo. Esso costituisce insieme al buddismo e al taoismo uno dei tre pilastri filosofico religiosi su cui si fonda la vita spirituale dei vietnamiti; nel corso dei secoli queste tre religioni si sono unite alle credenze popolari e all’animismo aborigeno dando origine ad un’eclettica filosofia che le armonizza tutte quante: il Tam Giao, o Tripla Religione.

 Il lago Hoan Kiem, un angolo di pace e serenità

Al centro della città si estende il lago Hoan Kiem, uno specchio d’acqua, divenuto simbolo della città stessa. Un’affascinante leggenda si nasconde nelle sue profondità: all’imperatore Le Loi venne donata una spada d’oro dagli dei per sconfiggere i nemici. Questa gli venne poi rubata proprio sul lago da una gigantesca tartaruga d’oro che la prese per restituirla agli dei. È tradizione stare a osservare la superficie del lago in attesa di vedere uno dei discendenti di questa tartaruga, che sembrano portare molta fortuna. Ci si può credere o meno, sta di fatto che nonostante la leggenda, il lago rimane un angolo di pace e serenità.

Abbandoniamo Hanoi e seguiamo ancora il corso del fiume Rosso. Lasciate le verdeggianti rive, l’acqua dolce va a gettarsi in quella salata del golfo del Tonchino. Il Vietnam vanta una distesa chilometrica di coste. A nord del paese, il mare offre uno dei siti più affascinanti di tutta la nazione, tanto da essere stata riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco: la baia di Halong.

La via dell’acqua sfocia nel Mekong

Dal mare color smeraldo del golfo del Tonchino si ergono, quasi come enormi rocce galleggianti, più di tremila isole e scogli calcarei; puntellano il mare come torri naturali, tutte diverse tra loro. Alcune sono piccolissime, in altre il vento ha scavato forme e grotte suggestive e solo alcune, tra cui l’isola di Cat Ba, sono abitate da piccole comunità di pescatori.

Scendiamo a sud seguendo questa volta la costa fino ad arrivare ad Huè. È una città ricca di storia, da quella millenaria della dinastia Nguyen che ha lasciato numerose tracce architettoniche quali l’affascinante città imperiale, a quella più recente che vede la Pagoda di Thien Mu, poco fuori Huè, come uno dei focolai di protesta contro il governo negli anni Sessanta del secolo scorso.

La via dell’acqua non può non portarci al delta del Mekong, nome con cui si circoscrive una vastissima area di circa 39mila chilometri quadrati; che vive e beneficia del corso del fiume. Il Mekong è un vero e proprio bacino di vita: su di esso si abita nelle case galleggianti, nel Mekong si pesca, il fiume irriga le zone circostanti contribuendo a creare una natura lussureggiante, addirittura sul Mekong si mercanteggia. Il mercato di Cai Be è già brulicante sin dalle prime ore del mattino. Sulle barche i commercianti cercano si sovrastare la voce dei concorrenti per offrire la loro frutta esotica, farla assaggiare, contrattare il prezzo. Cai Be permea di quella vitalità che sembra essere l’elemento caratterizzante di tutto il Vietnam, in particolare delle grandi città, quali Hanoi o Saigon. Quest’ultima è una metropoli convulsa e frenetica, nella quale tuttavia rimangono templi a monito dell’antica cultura, che viene sempre rispettata e conservata.

Il Vietnam è un paese che, nonostante i traumi del passato, ha saputo coniugare la modernità delle città con le antiche tradizioni e la cultura avita, che non viene mai dimenticata.

Cosa ci piace

Costruita nella prima metà dell’Undicesimo secolo dall’imperatore Ly Thai Tong, la Pagoda con una sola colonna di Hanoi fu distrutta dai francesi nel 1954 e poi riedificata perfettamente identica all’originale. L a struttura in legno poggia su di un’unica colonna di pietra, simbolo del fiore di loto, caratteristica immagine di purezza.

L’isola di Cat Ba è la più estesa della baia di Halong. È una delle poche isole della baia ad essere abitata: sulla costa vi sono dei piccoli villaggi i cui abitanti si dedicano a una vita da pescatori. L’interno offre un suggestivo paesaggio di rilievi calcarei circondato da laghetti, grotte e cascate.

Entrare nel Tempio della letteratura ad Hanoi significa immergersi nella millenaria cultura vietnamita: costruito nel 1070 fu dedicato a Confucio e divenne sede della prima università nel 1076. È pregno di cultura, ma anche di preziosità artistiche. 82 statue poggianti su tartarughe di pietra ritmano i lati del cortile interno.

 

Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, la grotta di Phong Nha è un antichissimo mondo sotterraneo, formatosi circa 250 milioni di anni fa, costituito da un intricato articolarsi di passaggi sotterranei, grotte fluviali, stalattiti e stalagmiti che ne fanno un luogo dalla straordinaria suggestività.

 

Buono a sapersi

Per entrare in Vietnam è necessario essere in possesso del passaporto. La lingua correntemente parlata è il vietnamita, ma è anche molto diffuso il francese, retaggio della colonizzazione, e l’inglese. Il dong è la moneta ufficiale; nelle città più importanti è comunemente accettata la carta di credito. Le condizioni climatiche del Vietnam sono regolate da due monsoni (aprile- ottobre e ottobre-marzo): la maggior parte delle zone è soggetta a un clima subtropicale, anche se la diversità morfologica del paese determina una notevole varietà climatica.

Da non perdere

Un tempo località turistica dei francesi, dopo un lungo periodo di abbandono a causa della guerra, Sapa sta tornando a riappropriarsi delle antiche vestigia. La città, posta ad un’altitudine di 1600 metri, è unica in tutto il Vietnam: i resti dell’antica colonizzazione sono incastonati in un suggestivo paesaggio montano. Le piogge invernali si sciolgono in spettacolari cascate che sgorgano dai monti e che nutrono la verdeggiante natura circostante.

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